Come e quanto innaffiare la monstera quando fa caldo

La Monstera, con le sue foglie grandi, lucide e intagliate come un’opera d’arte tropicale, è una delle piante più amate nelle case e nei salotti.

Il suo aspetto scenografico dà immediatamente un tocco esotico e moderno all’ambiente, ma per mantenerla in salute serve comprendere le sue vere esigenze. E se c’è un aspetto che fa davvero la differenza nella vita di una Monstera, è l’acqua.

Chiunque abbia una Monstera per la prima volta si chiede: “Quanta acqua le serve davvero?” Perché a guardarla, così verde e rigogliosa, sembra una pianta assetata, ma in realtà ha una sua precisa idea su come e quando riceverla.

In particolare ad agosto, con il caldo ancora intenso e giornate molto luminose, è facile sbagliare: si rischia di dare troppa acqua o, per paura di esagerare, troppo poca.

La Monstera non ama gli eccessi. Le sue radici, spesse e forti, vanno in sofferenza se immerse in un terriccio costantemente zuppo. Ma nemmeno tollera lunghi periodi di siccità, soprattutto in estate, quando continua a produrre nuove foglie e a espandersi. Il trucco sta nell’osservare il terreno.

Quando toccandolo con le dita risulta asciutto nei primi tre o quattro centimetri, allora è il momento giusto per annaffiare. Se sotto è ancora fresco, si può aspettare ancora qualche giorno.

In questo periodo, la frequenza ideale è di una volta ogni 4-5 giorni, ma può variare in base alla temperatura, all’umidità dell’ambiente e al tipo di vaso. I vasi in terracotta asciugano prima, quelli in plastica trattengono di più.

E anche la posizione influisce: se la Monstera è vicina a una finestra esposta al sole o in balcone, consumerà acqua più velocemente.

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Quando si annaffia, bisogna farlo in modo lento e profondo, lasciando che l’acqua penetri bene nel terreno e raggiunga tutte le radici. È meglio versarla direttamente sul substrato, evitando di bagnare eccessivamente il colletto della pianta. Dopo l’annaffiatura, è fondamentale svuotare il sottovaso se l’acqua si accumula: la Monstera non ama restare coi piedi a mollo.

Anche il tipo di acqua ha il suo peso. Se possibile, è bene usare acqua piovana o filtrata, oppure semplicemente lasciare riposare l’acqua del rubinetto per almeno 24 ore prima di utilizzarla. Questo permette al cloro di evaporare e riduce il rischio di accumuli di calcare, che con il tempo possono causare ingiallimenti fogliari o problemi alle radici. In ogni caso, l’acqua deve essere a temperatura ambiente: mai fredda da frigorifero, altrimenti lo shock termico potrebbe bloccare la crescita.

Un altro piccolo gesto che la Monstera apprezza molto, soprattutto ad agosto, è quello di vaporizzare leggermente le foglie, soprattutto nelle giornate più secche. Non è un’annaffiatura vera e propria, ma un modo per simulare l’umidità delle foreste tropicali da cui proviene. Meglio farlo al mattino o in serata, quando la luce non è diretta, per evitare macchie sulle foglie.

Con queste attenzioni, annaffiare la Monstera diventa un gesto semplice, quasi naturale. E lei risponde subito: foglie nuove che si aprono come ventagli, steli che si allungano con forza, una presenza verde che riempie lo spazio con armonia. Anche nei giorni più caldi dell’estate, basterà seguirla con lo sguardo e ascoltare il suo ritmo per capire quando ha sete.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giulia F.
Giulia F.
Quando non sto digitando al computer, probabilmente mi troverete nel mio giardino personale, intenta a parlare con le mie piante—sì, è una cosa vera, aiuta la crescita! Mi sono innamorata del giardinaggio fin da piccola, grazie a mia nonna che mi ha trasmesso l'amore per la terra e le mani sporche di fango. Sì, sono quel tipo di persona che sente il bisogno di toccare le piante quando passeggia in un vivaio o in un giardino pubblico. Non posso farci niente, è più forte di me!