Anche sulla tua orchidea è nato un piccolo Keiki?

Le orchidee sono tra le piante più affascinanti del mondo vegetale, apprezzate per la loro bellezza esotica e per la straordinaria capacità di adattarsi a diversi ambienti.

Tra i fenomeni più curiosi che si possono osservare nella coltivazione delle orchidee c’è la nascita dei keiki, ovvero dei piccoli germogli che si sviluppano lungo lo stelo floreale o alla base della pianta madre.

Ma perché si formano? Sono un segnale positivo o indicano un problema? E soprattutto, come gestirli per ottenere nuove piante senza danneggiare l’orchidea madre? Scopriamolo insieme!

Cosa sono i keiki e perché si formano?

I keiki sono delle piccole orchidee che si sviluppano in modo spontaneo sulla pianta madre, e possono comparire lungo lo stelo floreale oppure alla base della pianta.

L’orchidea madre può far nascere questi piccoli germogli per due motivi:

  • perché si trova in condizioni favorevoli di sviluppo, e decide quindi di produrre un clone di sé stessa per garantirsi la continuità;
  • perché è in difficoltà, magari a causa di un’infezione fungina, di un marciume radicale o di uno stress idrico, e quindi cerca di riprodursi per assicurare la sopravvivenza della specie prima di esaurire le proprie forze.

Questo significa che i keiki possono essere un segno di vitalità e di buona salute della pianta sia in alcuni casi possono anche indicare che l’orchidea sta cercando di “salvarsi” prima che sia troppo tardi. È quindi importante osservare attentamente lo stato della pianta per capire il motivo della loro comparsa.

Come utilizzare i keiki per moltiplicare l’orchidea

Uno degli aspetti più affascinanti dei keiki è che permettono di ottenere nuove piante identiche alla madre senza dover ricorrere alla semina o alla divisione radicale, due metodi più complessi e meno sicuri.

Propagare un keiki è molto semplice e possono farlo davvero tutti, anche chi non ha il pollice verde oppure è alle prime armi con le orchidee.

Per poter sfruttare al meglio questa opportunità, è importante sapere quando e come staccare un keiki per trapiantarlo con successo, evitando di danneggiare la pianta madre e assicurando al piccolo esemplare le migliori condizioni di crescita.

La regola generale è aspettare che il keiki abbia almeno due o tre foglie ben formate e che le radici abbiano raggiunto una lunghezza di almeno 4-5 cm prima di separarlo. Questo assicura che abbia abbastanza risorse per sopravvivere al distacco e adattarsi al nuovo ambiente senza problemi.

Ma è proprio necessario rimuovere i keiki o possono rimanere sulla pianta madre?

Questo è uno dei dubbi più frequenti tra gli appassionati di orchidee e la risposta dipende dallo stato della pianta e dalle condizioni in cui cresce.

Se la pianta madre è sana e vigorosa, può tranquillamente sostenere la crescita del keiki, che nel tempo potrebbe anche diventare una parte integrante della struttura dell’orchidea.

Se la pianta madre è debole o malata, il keiki potrebbe rappresentare un’ulteriore richiesta di energia per la pianta stessa, indebolendola ulteriormente. In questo caso, separarlo potrebbe essere la soluzione migliore, soprattutto se il piccolo figlioletto ha già sviluppato radici proprie e può sopravvivere autonomamente.

Come rimuovere e trapiantare un keiki nel modo giusto

Quando arriva il momento di staccare un keiki, è fondamentale procedere con delicatezza e con gli strumenti giusti.

Utilizza forbici sterilizzate per evitare infezioni e taglia il keiki lasciando una piccola porzione dello stelo originale, che aiuterà la nuova pianta a stabilizzarsi nel substrato. Una volta separato dall’orchidea madre, il keiki va piantato in un vaso con un substrato specifico per orchidee, composto da corteccia di pino, sfagno e perlite, che garantiscono il giusto drenaggio e l’aerazione delle radici.

Durante le prime settimane, è importante mantenere un’alta umidità intorno alla nuova piantina, magari coprendola con una cupola trasparente per creare un effetto serra. Innaffia con moderazione e nebulizza leggermente le radici aiuta per prevenire la disidratazione e favorire un buon adattamento alla nuova condizione.

Nel giro di qualche mese, il keiki inizierà a crescere vigorosamente e, con il giusto equilibrio di luce, umidità e nutrimento, nel giro di uno o due anni sarà pronto a fiorire proprio come la pianta madre. Con un po’ di pazienza e le giuste cure, ogni keiki può trasformarsi in una splendida orchidea, pronta a regalare nuove fioriture e a perpetuare la bellezza della specie.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giulia F.
Giulia F.
Quando non sto digitando al computer, probabilmente mi troverete nel mio giardino personale, intenta a parlare con le mie piante—sì, è una cosa vera, aiuta la crescita! Mi sono innamorata del giardinaggio fin da piccola, grazie a mia nonna che mi ha trasmesso l'amore per la terra e le mani sporche di fango. Sì, sono quella tipa di persona che sente il bisogno di toccare le piante quando passeggia in un vivaio o in un giardino pubblico. Non posso farci niente, è più forte di me!