Se hai mai coltivato un’orchidea, saprai certamente che di imprevisti, nella cura di questa pianta, possono essercene davvero tanti.
Insomma, l’orchidea phalaenopsis non è certo la pianta più semplice da coltivare, ma è certamente una di quelle che, un po’ di attenzioni, regala tra i risultati più strabilianti in termini di bellezza.
Tra i diversi imprevisti, tuttavia, c’è un suo ritardo nell’andare in riposo vegetativo, ossia quella fase di sonno in cui l’orchidea dovrebbe essere nei mesi autunnali e invernali.
Vediamo di cosa si tratta e quali possono esserne le cause.
COSA SCOPRIRAI
Il normale ciclo della pianta
Iniziamo davvero dalle basi per capire meglio e più a fondo quale possa essere il problema.
L’orchidea phalaenopsis, come forse già sai, ha un vero e proprio ciclo vegetativo. Nei mesi primaverili ed estivi è in fase di attività vegetativa: di fatto, in questo periodo la pianta fiorisce e può aumentare di dimensioni.
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Oppure puoi entrare nel nostro Gruppo Facebook dove puoi spiegarmi il TUO dubbio su fiori e piante... e non dimenticare di mettere una foto della tua pianta così capisco subito il problema! Ti Aspetto!Nei mesi autunnali e invernali, invece, la pianta è nella sua fase di riposo vegetativo: non fiorisce, mantiene le sue foglie e, di norma, non cresce in grandezza. Un periodo necessario affinché la pianta riprenda le sue forze per la successiva fioritura.
Sintomi di un ritardo della fase di riposo
Come dicevo, in autunno, l’orchidea dovrebbe entrare nella sua fase di riposo vegetativo. Se, però, la pianta continua a mantenersi fiorita e a crescere, significa che questa fase non è ancora arrivata.
Di per sé, non si dovrebbe forzare la pianta a entrare in una fase diversa da quella in cui è, ma comunque questo ritardo potrebbe alterare tutto il ciclo vegetativo della pianta.
Le cause
I motivi per cui questa pianta non è ancora in fase di riposo vegetativo possono essere vari.
Surriscaldamento autunnale
Negli ultimi anni, in alcune parti del mondo, l’autunno arriva con un certo ritardo rispetto a quanto accadeva in passato.
Così, assistiamo a mesi di ottobre ancora abbastanza caldi, con temperature che, in alcuni giorni, possono superare anche abbondantemente i 22-24 °C.
Ovviamente, questo può avere delle ripercussioni sulla pianta di orchidea che tenderà a entrare in fase di riposo con maggior ritardo.
Temperature interne troppo alte
Altre volte, il problema non è del clima esterno, ma del microclima che manteniamo in casa.
Se è vero che l’orchidea, essendo una pianta di origini tropicali, non dovrebbe mai essere esposta a temperature inferiori ai 16 °C, è anche vero che non bisogna mai esagerare col riscaldamento.
Insomma, far avvertire alla pianta un non troppo eccessivo abbassamento della temperatura rispetto ai mesi precedenti è importante per stimolarla ad andare finalmente nella sua fase di riposo.
Concimazione
Un errore un po’ grossolano e anche abbastanza grave che si commette nel coltivare l’orchidea in autunno è spesso quello di continuare a concimare la pianta.
In realtà, i fertilizzanti vanno usati con l’orchidea phalaenopsis solo nei mesi primaverili ed estivi. La concimazione va interamente interrotta nel corso dei mesi freddi.
Se si continua a concimare la pianta in autunno, si potrebbe alterare il suo ciclo vegetativo, scompensare la pianta e danneggiarla a volte anche gravemente.