Questo freddo è il momento giusto per far aprire i boccioli della camelia

Quando arriva l’autunno, molti pensano che la Camelia stia entrando nella sua fase di riposo. Le temperature si abbassano, le giornate si accorciano, e la pianta sembra tranquilla, quasi immobile.

In realtà, proprio tra novembre e dicembre, sotto la superficie apparentemente silenziosa, la Camelia sta vivendo uno dei momenti più importanti del suo ciclo annuale: la differenziazione delle gemme fiorali.

È in queste settimane che, all’interno delle piccole gemme all’estremità dei rami, si decide la quantità e la qualità della fioritura che avverrà nei mesi successivi.

Chi coltiva camelie da tempo lo sa: ciò che si fa in autunno determina quanto spettacolare sarà la fioritura di fine inverno. Ed è proprio in questa fase che molti commettono l’errore più comune — cambiare le abitudini di cura, interrompere le annaffiature o sospendere la concimazione pensando che la pianta “riposi”. In realtà, la Camelia non dorme: lavora in silenzio per formare i boccioli.

Cosa succede alle gemme col freddo

Durante l’autunno, la Camelia avvia un processo interno molto preciso. Le gemme vegetative — quelle che in primavera produrrebbero solo foglie — cominciano a trasformarsi in gemme fiorali. All’interno, si formano lentamente i minuscoli organi del fiore, invisibili a occhio nudo ma già completi nella loro struttura. Questo processo, chiamato differenziazione, è influenzato da tre fattori principali: la temperatura, la luce e la nutrizione.

Le giornate più corte e le notti più fresche agiscono come un segnale ormonale che dice alla pianta che è tempo di prepararsi alla fioritura. Tuttavia, se in questo periodo la Camelia subisce stress — come un terreno troppo asciutto, uno spostamento brusco o una carenza di nutrienti — il processo può interrompersi, e la pianta si limiterà a produrre nuove foglie anziché boccioli.

L’irrigazione

Il segreto, in questa fase, è annaffiare la camelia e non lasciar mai asciugare completamente il terreno. Le radici della Camelia sono sottili e superficiali, e temono tanto la siccità quanto il ristagno. In autunno, l’aria più fresca riduce l’evaporazione, ma il fabbisogno idrico non sparisce.

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Annaffiare poco ma regolarmente è fondamentale: l’acqua mantiene attiva la linfa e permette alla pianta di assorbire i microelementi utili alla formazione dei boccioli. Se il terriccio si secca troppo, anche solo per qualche giorno, la Camelia reagisce chiudendo il processo di differenziazione e concentrandosi sulla sopravvivenza. In questo modo, a primavera non si avranno fiori, ma solo foglie nuove.

Meglio usare acqua piovana o, se non disponibile, acqua decalcificata: il calcare, col tempo, altera il pH del terreno e inibisce l’assorbimento del ferro, rendendo le foglie gialle e deboli.

La concimazione

Durante l’autunno la concimazione deve essere mirata, non abbondante. Serve un apporto equilibrato di elementi che favoriscano la maturazione delle gemme, non la crescita vegetativa. È il momento di sospendere concimi ricchi di azoto, che spingono la pianta a produrre foglie, e preferire formulazioni con fosforo e potassio, fondamentali per la formazione e la resistenza dei boccioli.

Chi ama i rimedi naturali può utilizzare un leggero infuso di compost o di fondi di caffè diluiti, che acidificano dolcemente il terreno e mantengono attiva la microflora utile.

L’importante è non concimare mai a terreno asciutto: prima si irriga leggermente, poi si somministra il fertilizzante, per evitare danni alle radici più fini.

Attenzione agli sbalzi termici

Durante questa fase di preparazione, la Camelia non tollera gli sbalzi di temperatura. Se si trova in vaso, va tenuta in una posizione riparata dai venti freddi ma ben luminosa, come un angolo esposto a est o nord-est. Le gemme in formazione sono molto sensibili: un colpo di freddo improvviso o un’esposizione diretta al sole dopo giorni di ombra possono comprometterle. Assolutamente da evitare inoltre le gelate notturne.

In giardino, uno strato di pacciamatura organica alla base (foglie secche, corteccia, aghi di pino) aiuta a mantenere stabile la temperatura e l’umidità del suolo.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".