Tutti i segreti per innaffiare bene la Camelia

L’acqua è un componente della fotosintesi, quell’elemento motore di un processo chimico che accade nelle piante per la produzione di energia utilizzata per la crescita delle piante.

Nel momento in cui andiamo ad innaffiare le nostre piante e quindi immettiamo acqua nel terriccio, questa ha la facoltà di disciogliere i nutrienti e i Sali presenti nella miscela del terriccio e fa in modo che le radici possano assorbirli e nutrire la pianta.

Tutto ciò vale ovviamente anche per la nostra camelia e non ci resta che conoscere tutti i segreti per innaffiarla in modo corretto.

Come capisco se ha bisogno di acqua

Quando parliamo di piante coltivate in vaso, parliamo di uno spazio ridotto nel quale le radici devono crescere e dal quale devono carpire ciò di cui hanno bisogno.

Per questo motivo le piante in vaso hanno bisogno di maggiore attenzione, poiché il terriccio tende a seccarsi più rapidamente e le radici non hanno la possibilità di espandersi e scendere in profondità per cercare acqua.

Puoi anticipare una eventuale condizione di stress controllando  l’umidità del terriccio con le dita e quindi innaffiare al bisogno, qualora i primi centimetri di terriccio fossero secchi.

Sono solito capire quando è il momento di innaffiare con delle metodologie semplici.

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Questo mi consente di non sbagliare tempistica, evitando di dilatare troppo il tempo tra le innaffiature o di ridurlo a tal punto da provocare marciumi.

Procurati un bastoncino di legno, può andar bene anche uno spiedo, l’importante che sia di legno.

Inserisci lo spiego all’interno del vaso, in un punto centrale tra la pianta ed il bordo del vaso, affondando fino al fondo.

Ora attendi una mezz’oretta e solo dopo aver atteso il tempo necessario puoi estrarre il bastoncino.

Potrai constatare sulla superficie del bastoncino se la terra che lo ha contenuto è umida o meno e quindi capire se la pianta ha bisogno di acqua.

Puoi fare affidamento ad uno strumento apposito che ha la capacità di dirti con esattezza se la pianta ha bisogno di acqua o meno.

Un idrometro è uno strumento che ha la capacità di misurare esattamente l’umidità del terriccio.

Il momento della giornata migliore per innaffiare

Innaffiare durante le ore serali riduce lo sbalzo termico poiché la terra comincia a raffreddarsi ed il divario tra la temperatura del terreno e quella dell’acqua non è eccessivo.

Innaffiando nelle ore più calde del giorno, quando c’è il sole battente, commettiamo un errore poiché l’acqua nella terra evapora velocemente.

Non utilizzare l’acqua di rubinetto

L’acqua può essere un grande alleato per mantenere inalterato il pH della pianta che stai innaffiando.

L’acqua del rubinetto è un’acqua dura, piena di elementi extra ma soprattutto di calcare, l’elemento essenziale per alterare invece l’acidità di un terriccio.

L’utilizzo costante dell’acqua del rubinetto consente alle componenti quali il calcio di entrare in contatto con l’equilibrio chimico ed alterarlo a tal punto che nel tempo riesce ad innalzare il pH e questo è dannoso per la nostra camelia.

L’acqua piovana è completamente priva di calcare quindi è ideale per tutte quelle piante che necessitano di un’acqua demineralizzata.

In condizioni normali l’acqua piovana dovrebbe essere anche neutra, con un pH inalterato ma questo quando non ha un contatto diretto con l’anidride carbonica prodotta dall’inquinamento.

La composizione del terriccio asseconda la cadenza delle innaffiature

Il giusto mix di invasatura di per la camelia deve essere composto da componenti che possano garantire alla pianta materiale nutriente, protezione da agenti atmosferici, ma una composizione che possa favorire drenaggio e leggerezza, le due caratteristiche che vanno a braccetto con la cadenza delle innaffiature.

In questo caso un terriccio esausto per esempio tenderebbe ad avere impermeabilità e secchezza costante.

A due parti di torba bionda aggiungi una parte di perlite e una parte di stallatico.

Puoi aggiungere lo stallatico anche sul fondo così che non sia a stretto con tatto con le radici degradandosi pian piano con le innaffiature.

Assicurati che il terriccio sia non troppo compatto e se eccessivamente fibroso aggiungi una parte di terriccio universale di buona qualità, che possa rendere la miscela argillosa al punto giusto.


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Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.