Così come ognuno di noi ha la sua casa, possiamo considerare il vaso come la casa personale della pianta grazie al quale l’apparato radicale prospera, espandendosi.
Il vaso protegge anche le radici e lo fa in base al materiale di cui è composto.
Il vaso nutre, anche se non direttamente, ma contiene gli elementi che vanno a nutrire le radici.
La scelta del vaso è cruciale per il benessere delle nostre piante ed è una cosa che facciamo tutti con grande superficialità poiché distrattamente un contenitore vale l’altro.
Vediamo insieme tutto quanto c’è da sapere per scegliere il vaso perfetto per ogni nostra pianta.
COSA SCOPRIRAI
I materiali
Ciascun vaso, in base al materiale di cui è fatto riesce a garantire o meno dei benefici all’apparato radicale che contiene.
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La peculiarità di questo materiale è la porosità. Un materiale poroso è attraversato da piccolissimi fori invisibili ad occhio nudo attraverso i quali l’acqua e l’aria possono passare.
In questo modo l’aria riesce a raggiungere il terriccio rendendo l’apparato radicale arieggiato e l’acqua così come l’umidità può fuoriuscire, evitando che si formi marciume.
È senz’altro il materiale migliore, anche per il fatto che lo spessore dei materiali consente di creare uno strato isolante che protegge l’apparato radicale da temperature drastiche come quelle invernali.
Legno
Esistono alcune fioriere delle grandi distribuzioni che con un grande rispetto per l’ambiente vengono prodotte con materiali come il legno.
Questo genere di materiale è particolarmente adatto per quelle piante che hanno bisogno di un’umidità costante alle radici.
In questo caso le innaffiature necessitano di grande attenzione poiché il legno resta umido per molto tempo e fatica ad asciugare, soprattutto lo strato interno a contatto con l’apparato radicale.
Inoltre, vasi di legno sono particolarmente indicati per tutte quelle piante che necessitano di proteggere l’apparato radicale da forti sbalzi termici poiché il legno è un isolante perfetto sia per le temperature fredde che per quelle calde.
Il deterioramento precoce è un tallone d’Achille di questo materiale, che va sostituito di frequente.
Plastica
È senz’altro il materiale più comune poiché resistente e praticamente indistruttibile, economico e soprattutto maneggevole.
Sembrerebbe perfetto se non fosse per la totale assenza di porosità, che non permette all’apparato radicale di essere adeguatamente arieggiato e per il fatto che non isola per niente l’apparato radicale dall’ambiente esterno.
Proprio perché è il materiale più comune dei nostri vasi da balcone, d’appartamento e da giardino, faremmo meglio sempre a fare massima attenzione alle condizioni di cui ha bisogno l’apparato radicale che contiene.
Si tratta di vasi unicamente pratici ed economici ma non apportano benefici alla pianta.
Metallo
Questo genere di materiale ha molte controindicazioni. La prima riguarda la capacità di rilasciare ossidi ferrosi quando per lunghi periodi sono a contatto con l’acqua: in poche parole arrugginiscono e questo può compromettere la composizione del terriccio.
Sono particolarmente suscettibili alle temperature, soprattutto al calore e se tenuti alla luce diretta possono bruciare le radici vista la facilità con cui diventano bollenti.
Vetro
Sono particolarmente indicati per la coltivazione di piante in acqua.
La trasparenza del vetro consente di tenere d’occhio sempre la pulizia dell’acqua e dello stesso vaso e quindi la formazione di eventuali alghe che possono compromettere la salute delle radici in acqua.
Inoltre, attraverso il vetro passa la luce e molte delle piante che siamo soliti coltivare in acqua hanno radici in grado di assorbire anche la luce.
Le dimensioni
Come faccio a capire quando grande dev’essere il vaso perfetto? La risposta a questa domanda è molto semplice in realtà ma non è così ovvia.
Siamo tentati a dare alla nostra pianta un vaso grande, quasi come a dire: “ecco, adesso hai tutto lo spazio che ti serve per continuare a crescere e restare lì per sempre”! Sembra così ovvio ma è sbagliato.
Un vaso non deve essere mai più grosso di molto dell’apparato radicale. Devi sempre rispettare la regola secondo la quale un vaso deve avere un diametro che non vada oltre i 5/7 cm rispetto al diametro dell’apparato radicale.
Quanto più grande sarà il vaso, maggiore sarà la quantità di terriccio che potrà contenere e che andrà a circondare l’apparato radicale. Un terriccio non attraversato da radici tenderà ad ammassarsi e quindi a trattenere l’acqua.
Questo comporta un ambiente costantemente umido e quindi conseguente marciume radicale.
Fori di drenaggio: la caratteristica imprescindibile
Qualsiasi sia il materiale devi sempre assicurarti che il vaso abbia dei fori sul fondo, i così detti fori di drenaggio.
È una caratteristica obbligatoria! È attraverso i fori di drenaggio che cade via l’acqua in eccesso delle innaffiature, evitando ristagni e quindi marciume, con conseguente morte della pianta.
I fori non devono essere troppo stretti ma nemmeno troppo larghi: nel primo caso tenderanno ad essere facilmente otturati, nel secondo caso potrebbe passarci attraverso non solo l’acqua ma anche terriccio e altre componenti.
Se il vaso in questione non ne è provvisto, provvedi a farli. Solitamente i vasi ornamentali ne sono sprovvisti; in questo caso potresti semplicemente utilizzare un vaso per la pianta che abbia i fori, da inserire in quello ornamentale.
Assicurati, in quest’ultimo caso, di svuotare sempre il vaso ornamentale dopo le innaffiature.