Se vuoi imparare a moltiplicare la Camelia questo è il metodo con cui avrai più successo

Profumo e ricercatezza in un fiore così bello e candido consente alla camelia da secoli di essere la pianta tra le più coltivate a scopi ornamentali.

Senz’altro per ogni colore guardarla fiorire è una grande soddisfazione, ma altrettanta se ne prova quando impari a riprodurla con successo per avere a tua disposizione tanti esemplari.

Bisogna farlo al momento giusto e nel modo giusto e ti parlo di come faccio io a riprodurla con successo.

I due momenti propizi per la propagazione

La moltiplicazione di una pianta non può essere fatta in ogni momento ma deve seguire delle tempistiche specifiche per ogni pianta e la camelia non fa differenza in questo.

Puoi dedicare i mesi autunnali alla propagazione della camelia se vuoi riprodurla con la conseguente fioritura nel periodo primaverile. La talea va ottenuta a partire dalla fine di agosto fino a novembre.

In questo modo la pianta avrà tutto il tempo per poter radicare e fortificare la sua struttura in vista della primavera.

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Puoi dedicare l’inizio della primavera a questa pratica sfruttando il periodo di piena attività della camelia. In questo caso però potresti non veder fiorito l’esemplare ottenuto nell’immediato.

Come ricavare una talea

Io parto dal presupposto che è sempre meglio prelevare tante piccole talee per avere un margine di riuscita maggiore. Ricorda che la riproduzione per talea è come un esperimento, potrebbe non andare a buon fine.

Io prelevo una porzione di ramo di almeno 7 cm, ottenuta da una pianta sana e in buona salute. Quest’ultimo dettaglio è essenziale al fine di una buona riuscita del procedimento poiché se le talee fossero già malate stai ben sicuro che non otterrai proprio nulla.

Effettuo un taglio almeno sotto un nodo fogliare, cioè sotto il punto in cui vi è l’attaccatura delle foglie.

Sarà dai nodi fogliari che le talee produrranno radici. Libero il ramo dalle foglie che sono alla base delle talee ottenute e lascio solo quelle all’apice così che la talea non possa disperdere attraverso le foglie l’umidità che le resta.

Come far radicare le talee

Una volta ricavate le talee dovrai fare in modo che comincino a produrre nuove radici.

Per ottenere questo, riempio un contenitore o una vecchia bottiglia con dell’acqua e immergi la base delle talee per alcuni centimetri.

Non lascio mai tutta la talea a bagno, la indurrei a marciume altrimenti.

Per avere maggiore successo a volte utilizzo specifici ormoni radicanti: li puoi trovare in qualsiasi vivaio o grande supermercato. Un buon ormone radicante, che ho trovato più utile e dall’utilizzo più semplice ed immediato è un prodotto di albagarden “ormone radicante per piante verdi universale”.

Si tratta di un ormone in polvere, che può essere utilizzato per ogni tipologia di pianta, che non fa distinzione tra talee di natura legnosa o erbacea.

In questo caso ti basterà intingere le talee nella polvere radicante ed inserirle direttamente nella terra.

Le tempistiche

Occorreranno dalle 3 alle 6 settimane per riuscire a vedere piccole radichette bianche che spuntano dalla parte immersa in acqua.

Ricorda durante questo periodo di cambiare l’acqua almeno ogni due giorni per prevenire la formazione di alghe.

Quando le nuove radici avranno raggiunto una lunghezza di almeno 3 cm, ci siamo. È giunto il momento di trasferirle in vaso.

La dimora definitiva

Per la camelia, preparo una miscela con 2 parti di terriccio universale e 1 parte di perlite per conferire al terriccio una parte nutriente e una parte drenante.

Mantengo il terriccio umido ma mai zuppo per consentire alle talee di attecchire.

Il tutto è andato a buon fine quando ci saranno sui rami nuovi germogli pronti a produrre foglie.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.