Tra le mie piante preferite non può assolutamente mancare la felce. Questa pianta dalla bellezza iconica, è famosa per le sue fronde piena di foglioline inconfondibili.
Ma coltivarla è davvero semplice come sembra? Dalla mia esperienza, posso dirti che prendersi cura di questa pianta presenta alcune difficoltà non sempre semplici da superare.
Una delle esigenze peculiari di questa pianta è il bisogno di un’alto tasso di umidità. Ma come gestire questa caratteristica quando si tiene la felce in balcone?
COSA SCOPRIRAI
Il tasso di umidità ottimale
Quando si parla di umidità non sempre questo concetto è molto chiaro a chi è alle fasi iniziali nella coltivazione delle piante.
La felce, come molte altre piante, ha bisogno di un certo tasso di umidità per poter crescere in modo ottimale, più precisamente di un tasso che si aggiri tra il 50 e il 60%.
Nel suo habitat naturale, la felce è costantemente esposta a queste condizioni ambientali e, quindi, tenerla in un posto con l’aria secca potrebbe farla soffrire anche se per poco tempo.
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Non a caso, ho notato che se tengo la pianta in posti con aria un po’ troppo secca, le sue fronde iniziano a seccare o ingiallire.
Inoltre, la stessa chioma appare non più ampia e gonfia, ma eccessivamente ricadente e floscia o con punte sottili e secche.
Insomma, se sottoposta a un tasso di umidità basso, la felce non tarda a manifestare alcuni segni di malessere che difficilmente passano inosservati a un occhio attento.
L’ambiente ideale
Proprio per quello che ti dicevo, ci sono degli ambienti più adatti alle esigenze della felce. Il bagno, ad esempio, è la stanza dove generalmente il tasso di umidità è più alto rispetto agli altri ambienti domestici.
Non a caso, in questa stanza, di solito, la felce prospera.
Cosa si può fare
Ovviamente niente ci deve obbligare a non tenere la felce in balcone, ma possiamo adottare alcuni accorgimenti che possono aiutare la pianta a essere più a proprio agio.
Il posto
Innanzitutto, è bene tenere la pianta a ridosso di un muro o in un posto un po’ ombreggiato dove solitamente l’umidità è più alta in quanto meno mitigata dai raggi diretti del sole.
Anche tenerla a terra, piuttosto che in vasi sospesi, può spesso aiutare a tenere la pianta in un ambiente più umido.
La vaporizzazione della chioma
Dopo un po’ di ricerche, ho individuato anche un trucchetto che può aiutare ad aumentare l’umidità percepita dalla pianta.
Basta, infatti, vaporizzare un po’ d’acqua sulle fronde della felce soprattutto nelle giornate più calde. In questo modo, il tasso di umidità superficiale aumenta.
Questo trucchetto, tuttavia, non è esente dai rischi: delle volte in cui mi sono lasciato prendere un po’ troppo la mano e ho spruzzato troppa acqua sulla chioma, ho rischiato di far marcire la felce.
L’acqua nel sottovaso
Un altro trucchetto consiste nel lasciare un po’ d’acqua nel sottovaso della felce.
Anche in questo caso, è sufficiente un filo d’acqua e non bisogna mai esagerare o si può innescare il marciume delle radici.