Allestire in poche settimane una piccola “giungla” domestica è possibile se si scelgono le piante giuste: specie che, con luce e acqua regolari, emettono nuovi tralci quasi a vista d’occhio.
Cinque campionesse di rapidità – pothos, cissus, monstera, pachira e filodendro – trasformano rapidamente un salotto spoglio in un angolo verde pullulante di vita.
Conoscere il loro carattere e assecondarne le esigenze significa vederle crescere rigogliose senza sforzi eccessivi.
COSA SCOPRIRAI
Pothos

Il pothos è la prima pianta a cui pensare se vuoi risultati immediati: i suoi tralci variegati di verde e crema possono allungarsi di dieci centimetri al mese quando la temperatura resta sopra i venti gradi.
Ama la luce intensa ma indiretta; se la luce scarseggia sopravvive ugualmente, solo che la variegatura si spegne un po’. Un vaso di terracotta con terriccio universale alleggerito da perlite gli garantisce radici arieggiate; quando il substrato si asciuga di due dita, è il momento di bagnare abbondantemente.
Se vuoi un effetto cascata, lascialo ricadere da un pensile; se preferisci svilupparlo in altezza legalo a un tutore di muschio che trattenga umidità e lo inviti ad arrampicarsi.
Cissus
Rampicante che ricorda un piccolo vitigno: foglie palmate, viticci sottili che si attaccano a tutto. Cresce veloce se trova aria umida e luce diffusa, tanto che in pochi mesi riempie intere mensole.
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Ha bisogno di più acqua rispetto al pothos; conviene nebulizzarlo ogni due giorni se l’aria è secca. In primavera pota i tralci più lunghi: la pianta reagirà emettendo nuovi getti laterali, aumentando il volume della chioma.
Una spolverata mensile alle foglie evita che la polvere ostruisca gli stomi e rallenti la fotosintesi.
Monstera

Le foglie fenestrate della monstera deliciosa conquistano al primo sguardo: sagome a cuore intagliate naturalmente con buchi e lobi. In condizioni ottimali un nuovo “ventaglio” si srotola ogni venti giorni.
Vuole luce abbondante ma filtrata da una tenda, un terriccio torboso che resti leggermente umido e un vaso capiente perché il rizoma è vigoroso. Spruzzare acqua tiepida sul fogliame al mattino imita l’umidità tropicale e previene i bordi secchi. Se le radici aeree escono troppo puoi guidarle dentro a un bastone di sfagno; nutrile con un concime azotato per mantenere un verde intenso.
Pachira

La pachira aquatica, con il tronco intrecciato e le foglie palmate, ha la fama di portare fortuna. Cresce in fretta quando le temperature non scendono sotto i sedici gradi e la luce è buona.
Desidera un substrato ricco ma leggero; innaffia a fondo, poi aspetta che i primi tre centimetri di terra si asciughino prima di ripetere. Se il vaso è in plastica, attento ai ristagni: la pachira teme il piede bagnato più del secco moderato.
Ruota la pianta un quarto di giro ogni settimana: le foglie inseguitrici della luce rimarranno distribuite in maniera omogenea e il tronco non si piegherà verso la finestra.
Filodendro

Il filodendro scandens, con foglie lucide a forma di cuore, è il campione delle zone in penombra: colonizza rapidamente gli angoli più bui dove altre piante arretrano. Un mix di terra di foglie e fibra di cocco gli garantisce drenaggio e nutrimento.
Lascia asciugare quasi completamente il substrato tra un’annaffiatura e l’altra: un leggero stress idrico incentiva la radicazione senza rallentare troppo la crescita.
Se i tralci diventano troppo lunghi, tagliali sotto un nodo: il pezzo reciso radica in acqua in due settimane e potrai ottenere una nuova pianta, ampliando ancora di più la tua foresta domestica.