Dopo l’estate, l’agapanto smette gradualmente di mostrare i suoi grandi ombrelli blu o bianchi e comincia a entrare in una fase di riposo.
È proprio a settembre che il giardiniere deve intervenire, perché ciò che si fa in questo periodo determinerà la qualità della fioritura dell’anno successivo.
Non è solo una questione di tagliare o lasciare i fiori secchi: settembre è il momento in cui la pianta immagazzina energie, e accompagnarla con i giusti gesti significa prepararla a un’esplosione di colore l’estate dopo.
COSA SCOPRIRAI
Gestire gli steli fiorali e le foglie
Il primo passo riguarda gli steli fiorali ormai secchi. Se lasciati sulla pianta, non hanno più funzione, anzi rischiano di sottrarre risorse. Vanno recisi alla base con una forbice pulita, così l’agapanto può concentrare la sua energia nelle radici e nelle foglie.
Queste ultime, invece, non devono essere eliminate: anche se a volte appaiono stanche o meno brillanti, continuano a svolgere fotosintesi e sono fondamentali per l’accumulo di riserve. Solo quando ingialliscono completamente possono essere tolte.
Nutrimento mirato
Spesso si pensa che con la fine della fioritura si debba sospendere del tutto la concimazione. In realtà, a settembre l’agapanto beneficia ancora di un concime ricco di potassio che aiuta a irrobustire radici e tessuti. Questa fase non serve a produrre nuovi fiori immediati, ma a rafforzare la pianta in vista del riposo invernale. Un concime liquido per bulbose o per fiorite, dato ogni due settimane fino a metà ottobre, fa davvero la differenza.
Vaso e terreno
Un errore frequente è trascurare la condizione del vaso. L’agapanto ama sentirsi un po’ stretto, ma con il passare degli anni le radici possono diventare troppo compresse, e questo riduce la capacità della pianta di nutrirsi e rifiorire. Settembre è il momento ideale per controllare se il vaso è saturo di radici: se spuntano dai fori di drenaggio o formano un blocco compatto, si può rinvasare in un contenitore leggermente più grande, usando un terriccio fresco, drenante e arricchito con sabbia. Questo darà spazio e respiro alla pianta per prepararsi alla stagione successiva.
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Esposizione e innaffiatura a settembre
Con temperature più miti, l’evaporazione rallenta e l’agapanto non ha più la stessa sete di luglio. Ma questo non significa abbandonarlo: il terreno va mantenuto umido ma mai zuppo, per evitare marciumi radicali. Un’annaffiatura moderata e regolare permette alla pianta di accumulare riserve senza stress. Inoltre, se coltivato in vaso, a settembre si può già pensare alla posizione invernale: un luogo riparato, luminoso e al riparo dalle gelate garantirà che l’agapanto passi l’inverno senza traumi e riparta forte a primavera.
Tutto quello che si fa a settembre con l’agapanto non serve per ottenere risultati immediati, ma per programmare la fioritura dell’anno successivo. Tagliare i fiori secchi, nutrire le radici, garantire spazio e drenaggio sono gesti che si traducono in più steli e più ombrelle fiorite l’estate dopo