Le foglie della pianta di limone in vaso sono un termometro perfetto della sua salute. Quando diventano gialle o iniziano a formare bolle, rigonfiamenti o deformazioni, la pianta sta mandando un segnale preciso e ignorarlo può significare bloccare la crescita o compromettere la prossima fioritura.
Quando le foglie del limone perdono il loro verde brillante, il primo pensiero va quasi sempre alla carenza di ferro. Ed è vero: uno dei motivi più frequenti è una clorosi ferrica, cioè la difficoltà della pianta ad assorbire ferro dal terreno. I
n un vaso, infatti, il terriccio tende con il tempo a diventare troppo compatto o troppo calcareo, bloccando l’assorbimento dei nutrienti anche se sono presenti. Il risultato è che le foglie ingialliscono tra le nervature, che restano invece di un verde acceso.
Ma non è sempre solo una questione di ferro. Se l’ingiallimento parte dai bordi e si accompagna a foglie molli o cadenti, la causa può essere un eccesso d’acqua, che ha soffocato le radici. Il limone non ama i ristagni: le radici devono respirare, e se restano troppo a lungo in un terreno bagnato, perdono la loro capacità di assorbire ossigeno e sali minerali.
Bolle sulle foglie
Quando invece sulle foglie si formano piccole bolle o rigonfiamenti traslucidi, che poi diventano marroncini o secchi, il problema quasi sempre è legato a insetti minuscoli come gli acari o gli afidi, oppure a una reazione della pianta a stress ambientali come troppa umidità o improvvisi sbalzi di temperatura.
In molti casi si tratta di “edema fogliare”, un fenomeno che si verifica quando la pianta assorbe più acqua di quanta riesca a traspirare. Le cellule fogliari si gonfiano e si rompono, formando piccole bolle. Questo accade spesso in primavera o autunno, quando le giornate sono umide e le notti fresche.
Per capire se si tratta di edema e non di parassiti, basta osservare da vicino: se non si vedono puntini neri, residui appiccicosi o insetti sotto la pagina fogliare, il problema è fisiologico e non biologico. In questo caso, la soluzione è semplice: ridurre leggermente le annaffiature e assicurarsi che il vaso abbia un ottimo drenaggio. Se invece si trovano piccoli afidi verdi o marroncini, si può intervenire con un lavaggio delicato con acqua e sapone di Marsiglia, seguito da un risciacquo dopo poche ore.
Come riportare il limone in equilibrio
Dopo aver individuato la causa, la cosa più importante è aiutare la pianta a ritrovare forza. Il primo passo è sempre controllare il terreno: deve essere leggero, drenante e leggermente acido. Se è troppo compatto o inzuppato, è meglio rinvasare, eliminando parte del vecchio terriccio e aggiungendo sabbia o pomice per alleggerirlo.
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Poi si può passare alla concimazione corretta, che è la vera chiave per far tornare il fogliame verde e teso. Il limone, soprattutto in vaso, è una pianta molto esigente: per sostenere la fioritura e la produzione di nuove foglie ha bisogno di un apporto costante di azoto, ferro, magnesio e potassio.
La concimazione deve però iniziare a marzo, quando la pianta si risveglia, e continuare fino a settembre, ogni 15-20 giorni se si usa un fertilizzante liquido diluito in acqua, oppure una volta ogni due mesi se si opta per un concime granulare a lenta cessione.
Durante i mesi freddi, da ottobre a febbraio, il limone rallenta naturalmente la crescita. Continuare a concimare in questo periodo è inutile e rischioso, perché le radici assorbono poco e i sali si accumulano nel terreno, provocando bruciature o squilibri. Meglio sospendere tutto e limitarsi a innaffiare solo quando il terreno è asciutto in superficie.
Allo stesso modo, dopo un rinvaso o un periodo di stress (ad esempio dopo un colpo di freddo o un attacco di parassiti), è bene attendere qualche settimana prima di concimare di nuovo, per dare tempo alle radici di riprendersi.
