Con le giornate che si accorciano va controllato che il Ficus Bonsai riceva abbastanza luce

Durante l’inverno la quantità di luce naturale cala drasticamente e questo influisce in modo diretto sulla vitalità del ficus bonsai, incluso quello comunemente acquistato all’Ikea.

In questa stagione il sole resta più basso e la luce diretta diventa rara, perciò il bonsai si affida soprattutto alla luminosità diffusa presente nelle ore centrali della giornata. Se la stanza appare troppo buia già a mezzogiorno, significa che la quantità di luce disponibile è inferiore a quella che la pianta gradirebbe.

È utile ricordare che l’intensità luminosa diminuisce in modo molto rapido con l’aumentare della distanza dalla finestra: un ficus collocato a due o tre metri dal vetro riceve una percentuale di luce sorprendentemente bassa. Per questo motivo, durante l’inverno la posizione ideale resta quella vicino alle finestre esposte a sud o sud-ovest, che garantiscono la massima quantità di fotoni anche nelle giornate nuvolose.

I segnali di scarsa illuminazione

Il primo segnale che permette di capire se il ficus sta ricevendo poca luce è un rallentamento evidente della crescita. In inverno la pianta tende comunque a ridurre l’attività, ma quando le nuove foglie risultano più piccole, distanziate e meno verdi, il motivo è quasi sempre la scarsa luminosità.

Un altro sintomo caratteristico è la caduta delle foglie, spesso graduale e apparentemente inspiegabile. Quando si tratta di pessima illuminazione, le foglie che cadono sono generalmente ingiallite, opache e cedono con facilità al minimo tocco.

Nei casi più marcati si manifesta l’etiolazione, con rami lunghi, sottili e poco robusti, cresciuti alla disperata ricerca di una fonte luminosa più efficace. Anche la direzione della chioma rappresenta un indizio: se le foglie si orientano solo verso un lato, la luce proviene da un’unica direzione e non è sufficiente a mantenere una crescita armoniosa.

Capire se la luce è sufficiente

Per valutare in modo più oggettivo la qualità della luce, basta fermarsi qualche minuto a osservare l’ambiente nelle ore più luminose. Se si riesce a leggere un libro appoggiato accanto alla pianta senza accendere alcuna lampada, la luminosità ambientale è probabilmente adeguata alle necessità minime del ficus.

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Un metodo molto semplice consiste nel controllare la nitidezza dell’ombra: un’ombra marcata indica una buona quantità di luce; un’ombra debole e sfumata rivela invece una luminosità insufficiente. Monitorare i nuovi germogli nelle settimane successive permette inoltre di capire se le correzioni stanno funzionando: foglie pallide o internodi troppo lunghi indicano ancora carenza.

Chi desidera un approccio più scientifico può aggiungere una lampada a spettro completo, capace di imitare la luce solare. Se posizionata a una distanza di 20–30 cm, fornisce un apporto costante di lux utile a sostenere la fotosintesi anche nelle giornate più buie.

Come sistemare il bonsai nella posizione più adatta

Durante i mesi freddi il ficus trae grande beneficio dall’essere spostato vicino alla finestra più luminosa della casa, evitando però il contatto diretto con zone troppo fredde o soggette a correnti. Ruotare il vaso di tanto in tanto permette alla luce di raggiungere ogni parte della chioma e previene la crescita sbilanciata.

Quando la luce naturale non basta, una fonte artificiale può ristabilire un equilibrio ottimale, garantendo alla pianta un fogliame compatto, una fotosintesi più efficiente e una maggiore resistenza agli stress invernali. Una location luminosa, stabile e senza sbalzi, permette al ficus di affrontare l’inverno in condizioni migliori e di arrivare alla primavera con un aspetto più sano e vigoroso.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giulia F.
Giulia F.
Quando non sto digitando al computer, probabilmente mi troverete nel mio giardino personale, intenta a parlare con le mie piante—sì, è una cosa vera, aiuta la crescita! Mi sono innamorata del giardinaggio fin da piccola, grazie a mia nonna che mi ha trasmesso l'amore per la terra e le mani sporche di fango. Sì, sono quel tipo di persona che sente il bisogno di toccare le piante quando passeggia in un vivaio o in un giardino pubblico. Non posso farci niente, è più forte di me!