Stella di Natale in versione Bonsai è possibile?

Pensare a una Stella di Natale in versione bonsai significa spingersi oltre l’uso tradizionale di una pianta fortemente legata a un periodo specifico dell’anno.

La Poinsettia è entrata nelle case come elemento decorativo temporaneo, spesso destinato, per incuria, ad esaurire il proprio ciclo in poche settimane.

Quando pensiamo di trasformarla secondo i principi del bonsai, dobbiamo tener presente che non si tratta solo di ridurre le dimensioni, ma di capire fino a che punto questa specie può adattarsi ad un linguaggio estetico che non le appartiene naturalmente.

La struttura

La Stella di Natale è un arbusto a crescita rapida, con tessuti relativamente teneri anche negli esemplari adulti. Il tronco tende a rimanere poco lignificato e i rami, pur ispessendosi nel tempo, conservano una certa fragilità.

Questo aspetto incide direttamente sulla possibilità di modellarla come bonsai. Le specie classiche usate per quest’arte sviluppano legno compatto e rispondono bene a potature e piegature ripetute.

La Stella di Natale, invece, tollera il taglio ma soffre le forzature strutturali, ponendo un limite chiaro.

Bonsai o coltivazione ridotta

Nel caso della Stella di Natale, parlare di bonsai in senso stretto può risultare fuorviante. Più corretto è considerare una coltivazione in scala ridotta, ispirata all’estetica bonsai ma priva della pretesa di durata pluridecennale.

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Questa distinzione è importante perché cambia le aspettative. L’obiettivo non è creare un piccolo albero eterno, ma accompagnare la pianta per alcuni anni in una forma ridotta, tenendo conto che col tempo possa perdere coerenza e la forma desiderata o richiedere una crescita libera.

Il ruolo centrale della potatura

La potatura è l’unico vero strumento per tentare di mantenere una Stella di Natale compatta.

Dopo il periodo di colorazione delle brattee, quando la pianta entra nella fase vegetativa, i tagli stimolano la produzione di nuovi germogli e permettono di controllare l’altezza.

Tuttavia, ogni intervento deve essere calibrato. Tagli troppo frequenti o troppo profondi portano a una crescita disordinata, con rami lunghi e sproporzionati.

Inoltre, il lattice che fuoriesce dai tagli indica che la pianta sta reagendo a uno stress, segnale da non sottovalutare in un percorso di miniaturizzazione.

Le proporzioni potrebbero creare qualche problemino poiché tra tronco, rami e apparato fogliare, la pianta produce foglie ampie e brattee vistose, elementi che difficilmente si riducono in scala quanto il tronco.

Anche lavorando su piante giovani, il rischio è ottenere un esemplare che appare semplicemente potato corto piuttosto che armonioso.

Per avvicinarsi a un equilibrio visivo accettabile, devi lasciar crescere la pianta per più stagioni, favorendo un leggero ispessimento del tronco prima di iniziare una riduzione significativa della chioma.

Limiti delle tecniche bonsai

Tecniche classiche come la filatura trovano applicazione molto limitata sulla Stella di Natale. I rami, se piegati quando sono ancora verdi, tendono a spezzarsi.

Se sono più maturi, oppongono resistenza e non mantengono la forma nel tempo. Questo riduce drasticamente le possibilità di impostare la struttura della pianta come un vero e proprio bonsai.

La forma finale dipende quindi più dalla potatura selettiva che dalla modellazione vera e propria.


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Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.