Come ho evitato che il Rosmarino seccasse

Potrebbero chiamarla “la maledizione delle piante aromatiche” e sono sicuro che tutti sarebbero d’accordo sulla sua esistenza: non farle seccare è spesso davvero arduo!

A me, purtroppo, capita il più delle volte con la pianta di rosmarino.

La possibilità di poter raccogliere, a portata di mano, le sue foglioline profumate non dura molto: questa pianta, in un baleno rischia di seccare completamente.

Ma, con un po’ di esperienza, questa volta sono riuscito a evitare che il rosmarino seccasse. Ti racconto la mia esperienza.

Troppa luce o poca luce?

Quando ho notato le foglioline di rosmarino che appassivano inesorabilmente mi sembrava che il danno fosse causato dalla luce.

Le foglioline un po’ rinsecchite e giallognole sembrano, infatti, bruciate dalla troppa luce.

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In realtà, è molto più comune che la pianta di rosmarino secchi per la poca luce in quanto questa pianta predilige una lunga esposizione solare giornaliera (almeno 6 ore al giorno).

Solo rare volte, in cui le temperature sono molto alte (oltre i 38-40 °C), il rosmarino andrebbe spostato dalla luce diretta e messo in un luogo più in ombra e fresco.

Sul mio balcone, tengo la pianta di rosmarino su di uno scaffale da esterni, in posizione alta così da ricevere la luce solare sin dal primo mattino. La sposto più in basso, e quindi più in ombra, soltanto appunto quando le temperature di agosto diventano insostenibili come per gli essere umani così per le piante!

A volte, non volendo spostare la pianta, l’ho coperta con un telo nelle ore più calde, ricordandomi di scoprirla immediatamente dopo.

La “sete” della pianta

Caldo e luce vanno a braccetto con… le innaffiature!

Non dimentico mai che questa pianta ha bisogno di essere innaffiata abbastanza spesso nei mesi caldi.

All’inizio lo innaffiavo dal basso, mettendo la pianta in immersione in una bacinella con dell’acqua per almeno 15 minuti e lasciando che la pianta si dissetasse attraverso i fori di drenaggio sul fondo del vaso.

Ho però fatto caso che, per evitare di farla appassire, si può innaffiare la pianta anche normalmente purché si faccia attenzione a bagnare il terriccio in maniera abbastanza uniforme e completa.

Ovviamente, in autunno e in inverno, riduco le innaffiature limitandomi a mantenere umido il terriccio.

Problemi di… afa!

Come ti dicevo prima, il rosmarino inizia a soffrire solo quando le temperature superano i 38-40 °C e l’afa inizia a farsi sentire.

In questi casi, il mio rosmarino prima sembrava afflosciarsi, ma poi le foglie iniziavano a ingiallire e seccare.

Un modo poco ortodosso per far riprendere la pianta è quello di vaporizzare un po’ d’acqua sulla sua chioma. Ti dico “poco ortodosso” perché i più esperti dicono che questo metodo può danneggiare la pianta aumentando troppo l’umidità superficiale e aumentando il rischio di malattie da fungo o marciumi.

In realtà, ho sempre utilizzato questo metodo con molta moderazione e devo dire che sono riuscito, almeno un po’, a dare un certo sollievo alla pianta dalla troppa afa.

Insomma, il trucco sta tutto qui… nel non esagerare!


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".