Come coltivare il ciclamino senza vaso con il Metodo Giapponese

Kokedama è una parola giapponese che, tradotta semplicemente, significa “palla di muschio”. A volte chiamato “Bonsai del povero” o “giardini di stringhe”, l’arte di legare le piante in sfere verdi e muschiose risale a secoli fa, intorno al 1600 d.C.


Fare kokedama è un processo divertente che comporta la rimozione del terreno dalle radici della pianta, in questo caso il nostro ciclamino, e l’utilizzo di una speciale miscela di terreno argilloso modellato a forma di sfera, che viene successivamente avvolto da uno strato di muschio e legato.

Prendersi cura di queste sculture viventi varia ampiamente a seconda della specie della pianta utilizzata. Il ciclamino, vista la sua esemplare adattabilità e le sue meravigliose fioriture, viene spesso coltivata con questo metodo.

Ma nel caso specifico di un ciclamino coltivato col metodo kokedama, sai come averne cura? Vediamo insieme come fare per avere un ciclamino rigoglioso e fiorito anche con questo metodo particolare.

Come innaffiarlo

Poiché col metodo kokedama non c’è un vaso, ma si tratta di una palla di muschio, non è possibile innaffiare il ciclamino in modo tradizionale. In questo caso è possibile ricorrere a due diverse metodologie.

Mettilo a mollo

A seconda delle dimensioni del tuo kokedama, riempi una ciotola, un secchio o un lavandino con acqua a temperatura ambiente.

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Immergi il kokedama nell’acqua, con la pianta e i fiori fuori, rivolti verso l’alto. Spingi la palla di muschio verso il basso in modo che sia completamente sommersa e inizi ad assorbire acqua. Lasciala in acqua per 15 minuti.

Rimuovi il kokedama dall’acqua e spremi delicatamente la palla di muschio per consentire all’acqua in eccesso di drenare. Lascia asciugare il kokedama in uno scolapasta prima di riporlo.

Nebulizzazione

Molti kokedama apprezzano essere nebulizzati. Utilizza uno spruzzino, che faccia in modo di avere degli spruzzi molto vaporosi e non getti forti di acqua.

Spruzza accuratamente tutta la palla di muschio, così che possa essere inumidita per bene e consentire anche allo strato più interno di essere inumidito. In questo modo l’acqua e l’umidità arriverà alle radici del tuo ciclamino.

Nebulizza anche la base del fogliame. È da lì che le goccioline scendono lungo il bulbo tuberoso del ciclamino fino alle radici nella palla.

Quando innaffiarlo

In questo caso non è possibile controllare se la parte interna della palla è ancora umida o meno con metodi classici.

Ti accorgerai che il kokedama tende ad essere più leggero quando è asciutto. Prova a soppesarlo con la mano. Se ti risulta particolarmente leggero allora ha bisogno di fare un bagno.

Di sicuro potrai constatare se il muschio esterno è umido o secco e raggrinzito. In questo caso, la sfera del tuo kokedama di ciclamino tenderà a restringersi e ti sembrerà un po’ più piccola.

Vuol dire che dovrai o nebulizzare per bene tutta la sfera di muschio oppure metterla a mollo quanto prima.

Poiché si tratta di un ciclamino, anche quando coltivato con metodo kokedama apprezza particolarmente l’umidità. Per questo motivo provvedi almeno una volta a settimana, ad immergerlo in acqua.

Dove posizionarlo

Il ciclamino ama le zone luminose e resiste bene anche ad alcune ore di luce diretta, poiché fiorisce nei mesi invernali. Tuttavia, se coltivato col metodo kokedama non ha un vaso.

Tutto è contenuto nello strato di muschio e per questo l’umidità tende a disperdersi facilmente e la palla non è protetta da uno strato esterno, come quando si trova in vaso.

Per questo motivo fai attenzione ad evitare di esporlo alla luce diretta. La palla di muschio potrebbe disperdere l’umidità velocemente, e poiché tende ad essere sempre umida dentro e fuori, se esposta alla luce, la temperatura potrebbe diventare troppo alta e corri il rischio di bruciare le radici all’interno.

Nel caso del ciclamino coltivato col metodo kokedama assicurati di esporlo ad una luce sempre indiretta.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.