La capelvenere è una felce elegante, amata per la leggerezza delle sue fronde sottili e per il verde brillante che sembra illuminare qualsiasi angolo.
A differenza di altre piante ornamentali, però, non ha un fusto robusto o foglie carnose che le permettano di immagazzinare riserve. Vive grazie a un ritmo costante di acqua e nutrienti, ed è per questo che la concimazione giusta diventa fondamentale.
Se trascurata, la pianta inizia rapidamente a perdere vigore: le foglioline si seccano ai margini, diventano giallastre e si diradano.
COSA SCOPRIRAI
Quale concime scegliere
Il segreto per una capelvenere rigogliosa non è tanto nella quantità, quanto nella qualità del concime. Questa pianta non sopporta eccessi, ma ha bisogno di un nutrimento costante e leggero.
Un concime liquido per piante verdi è l’opzione ideale, soprattutto se ricco di azoto, che stimola la produzione di nuove fronde e mantiene il verde intenso. È utile anche la presenza di microelementi come ferro e manganese, che prevengono l’ingiallimento delle foglie, molto frequente in ambienti domestici con acqua calcarea.
Come e quando concimare
Il periodo migliore per concimare è la stagione vegetativa, dalla primavera all’autunno. La capelvenere cresce rapidamente quando la luce e l’umidità sono favorevoli, e proprio in quei mesi ha bisogno di sostegno. Si procede diluendo il concime nell’acqua delle annaffiature, ma sempre a dosi dimezzate rispetto a quelle indicate in etichetta: meglio poco e spesso che molto e raramente. Una cadenza di ogni due settimane è sufficiente. In inverno, quando la pianta rallenta, le somministrazioni vanno sospese o ridotte drasticamente.
Rimedi naturali per un verde più brillante
Chi preferisce metodi casalinghi può optare per soluzioni leggere e naturali. Un’acqua di cottura delle verdure non salata, raffreddata e filtrata, può diventare un’ottima alternativa, perché ricca di sali minerali facilmente assimilabili. Anche una piccola aggiunta di fondi di caffè ben diluiti può dare una spinta di azoto, ma senza mai esagerare per non rendere il terreno troppo compatto.
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Il ruolo dell’acqua e dell’umidità
Concimare senza rispettare il fabbisogno idrico della pianta serve a poco. La capelvenere vive bene solo se le sue radici restano umide e se l’aria attorno a lei non è troppo secca. L’acqua utilizzata per veicolare il concime deve essere preferibilmente piovana o demineralizzata, per non alterare il pH del terreno e non bloccare l’assorbimento degli elementi nutritivi. La combinazione tra concime adeguato e acqua di qualità fa davvero la differenza: è ciò che permette alle foglioline di mantenersi sottili ma turgide, senza punte secche o bordi bruni.
Una capelvenere ben concimata si riconosce dal colore: un verde tenero e brillante nelle fronde nuove e un verde più scuro e lucente in quelle mature. Le fronde crescono fitte, senza spazi vuoti, e la pianta sembra quasi trasformarsi in una nuvola leggera. Quando invece la concimazione è sbagliata, la crescita si ferma, le foglie diventano pallide e in breve tempo cominciano a cadere.