Come evitare il surriscaldamento dei vasi in estate

I vasi costantemente esposti al sole possono raggiungere temperature davvero alte, surriscaldando il contenuto; quindi, la terra e le radici in essa estese.

Temperature elevate possono danneggiare l’apparato radicale ed indurre in sofferenza la pianta in modo irrimediabile a meno che non facciamo qualcosa che possa impedire il surriscaldamento dei vasi.

Utilizza questi metodi per riparare le piante dal surriscaldamento estivo dei vasi.

Usare un copri-vaso

Il contatto dei raggi del sole diretti con il vaso, di qualsiasi sia il materiale del vaso può essere evitato utilizzando un classico copri-vaso.

Esistono di ogni materiale, partendo dai cesti in vimini, a vasi in porcellana o terracotta. 

Ce ne sono di ogni tipo, forma e colore e può aiutare ad impedire che le radici possano surriscaldarsi a tal punto da asciugare troppo in fretta o da far afflosciare le nostre piante.

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È di sicuro il metodo più immediato ma probabilmente no quello più economico a cui far riferimento, a meno che non li facciamo con materiali di recupero.

Doppio vaso

Questa è una vera e propria furbata, e consiste nel tenere il vaso che contiene la pianta in un vaso ancora più grande, di un diametro di pochi centimetri superiore.

Puoi inserire nello spazio vuoto tra i vasi del terriccio creando la condizione perfetta per tenere isolati i due ambienti e di tanto in tanto fare in modo che possa essere trattenuta l’umidità del terriccio della pianta.

Questo è un buon metodo se abbiamo pochi vasi, di contro poco indicato se abbiamo molti vasi da proteggere dal sole.

Isolante interno

Possiamo pensare ad una coibentazione interna, rivestendo le pareti interne del vaso con del tessuto non tessuto.

Quello che si definisce geotessuto o tessuto non tessuto, spesso riconosciuto con la sigla TNT, è un tipo di materiale composto da fibre sintetiche, di tipologia differente a seconda dell’utilizzo che ne viene fatto.

Le fibre sintetiche di cui questo materiale vengono spesso utilizzato per modificare quelle che vengono definite come caratteristiche geotecniche, un parolone per definire nient’altro che la composizione del terreno, composto da materiali granulosi che compongono la ghiaia, la sabbia, il limo e l’argilla.

Questo è possibile farlo nel momento del rinvaso ad ogni nuovo invaso della pianta, avendo cura di rivestire internamente le pareti del vaso ma non il fondo per non otturare i fori di scolo.

In questo modo sarà trattenuta l’umidità, impedisce alle radici di entrare in contatto con le pareti bollenti del vaso e non compromette l’estetica del vaso perché non si vede.

Puoi usare vasi in tessuto geotessile

Innanzitutto, è sensato partire dalla forma di questi vasi, una forma strutturata e imbastita proprio in base all’utilizzo che bisogna farne, quindi una forma a proprio piacimento.

Non possiamo non considerare quanto, trattandosi di tessuto, il loro spessore inesistente possa consentire un utilizzo razionale dello spazio di coltivazione, con un conseguente aumento dello spazio destinato interamente all’apparato radicale.

Questo è sicuramente un fattore da non sottovalutare, soprattutto quando si tratta di spazi ridotti che richiedono un’adattabilità di ciò che va ad abitare quello spazio. Questa tipologia di vaso praticamente è adattabile a qualsiasi cosa.

Ulteriori vantaggi hanno a che fare con la praticità, la maneggiabilità, essendo meno pesanti se non per il peso che contengono.

Si tratta di un materiale economico e quindi alla portata di tutti, incapace di contaminare il terreno con la propria struttura.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.