La pianta che purifica l’aria e che dona alla casa una bellissima atmosfera: è la felce!
La sua varietà più diffusa è sicuramente quella comune, meglio conosciuta come felce di Boston o Nephrolepis exaltata.
Le sue fronde, lunghe e verdi, sono uniche. Ma prendersene cura è davvero così facile?
Un segreto per averle sempre sane e belle è innaffiare nelle quantità e nei modi giusti.
Un corretto innaffiamento è, infatti, un presupposto fondamentale per il benessere di questa pianta.
Scopriamo insieme come farlo al meglio.
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Essenziale per il benessere della felce è comprendere quale sia il giusto apporto di acqua di cui questa pianta ha bisogno.
Il terriccio della pianta va sempre mantenuto umido, ma non bagnato: tenete a mente che potete sempre tastare il terreno per comprendere quando è il momento di innaffiare e quando, invece, è il momento di attendere.
In linea di massima, nei mesi freddi, la pianta va innaffiata una o al massimo due volte la settimana.
Nei mesi caldi, invece, normalmente la felce deve essere innaffiata quattro volte la settimana.
Che tipo di acqua utilizzare
Non tutte le acque sono uguali e le nostre piante lo sanno bene!
La felce comune preferisce acqua demineralizzata. L’acqua del rubinetto, infatti, è normalmente più ricca di calcio che si deposita sulle radici impedendo loro di assorbire l’acqua.
Un’alternativa all’acqua demineralizzata consiste nell’utilizzare l’acqua piovana.
Inoltre, controllate sempre che l’acqua non sia eccessivamente fredde o calda: l’acqua dell’innaffiatura deve, infatti, essere a temperatura ambiente.
In che modo innaffiarla
In molti consigliano di immergere il vaso della felce in pochi centimetri d’acqua per 30 minuti in modo da farle assorbire l’acqua necessaria.
In realtà questo metodo può essere controproducente poiché spesso porta le radici a marcire.
Il metodo migliore è innaffiare in modo classico con un innaffiatoio, indirizzandolo verso il centro della pianta e senza bagnare le fronde.
Le fronde vanno bagnate?
La felce è una pianta che trova il suo benessere in un ambiente molto umido.
Ecco perché, se la tenete in un luogo dove il tasso di umidità è abbastanza basso, potete rimediare spruzzando un po’ d’acqua sulle fronde con l’aiuto di un vaporizzatore.
Ripetete il procedimento ogni 2-3 giorni, senza esagerare con le quantità d’acqua.
Come sistemare i sottovasi
Il sottovaso può esservi d’aiuto nell’aiutarvi a mantenere un ambiente umido per la felce.
L’ideale è riempirlo di granuli di ghiaia o argilla espansa inumiditi. In questo modo la pianta può attingere un po’ d’acqua anche da lì.
Importante, però, è che i sottovasi non siano mai riempiti d’acqua. Questo potrebbe danneggiare irrimediabilmente la felce.
Campanelli d’allarme
Come capire se state innaffiando male la vostra felce? Vi basterà osservare le fronde.
Se queste, infatti, appaiono secche, appassite e di un colore tendente al giallo, probabilmente la felce sta ricevendo poca acqua.
Se, invece, le fronde appaiono appesantite e tendono verso il basso, la state innaffiando troppo e dovete immediatamente diminuire le innaffiature.
N.B: ricordate, però, che le fronde più vecchie tendono ad appassire e a cadere naturalmente, lasciando il posto alle fronde più giovani.