Come recuperare una Margherita che ha i fiori tutti secchi

Le margherite possono risultare schizzinose dopo un certo periodo di tempo dall’acquisto riducendo le fioriture o mostrando un fogliame mal ridotto.

Occorre ricordare che se le teniamo in vaso hanno bisogno di alcune specifiche attenzioni ma in questo caso parliamo di operare una vera e propria ripresa.

Capiamo insieme come contribuire alla ripresa di una margherita mal concia.

Pota le parti secche

La prima cosa da fare, con una lama ben disinfettata per evitare che si infetti, è potare completamente la parte secca, fino alla base di ogni gambo,  a contatto con il terriccio.

Non bisogna avere alcun timore nel potarla poiché con l’arrivo della bella stagione cominceranno a spuntare nuovi germogli e la crescita veloce ed abbondante della margherita contribuirà a rendere la chioma folta più di prima.

È proprio la potatura in questo particolare momento che contribuisce a rinfoltire la pianta. Assicurati di ridurre le innaffiature durante il riposo vegetativo poiché la pianta non ha bisogno di particolari attenzioni. A tal proposito metti il vaso al riparo dalle piogge.

Rinnova il terriccio

Bagna il terriccio in vaso almeno 24 ore prima così da ammorbidire l’apparato radicale e non arrecare danno.

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Ripulisci l’apparato radicale da radici marce o annerite. Con le dita apri la zolla di terriccio sul fondo districando le radici.

Metti sul fondo del vaso qualche centimetro di terriccio e appoggia la pianta nel vaso.

Sarebbe pero prezioso, al fine di avere margherite in salute e fioriture abbondanti, rispettare almeno due criteri vitali per le radici.

Un buon terriccio per margherite deve essere innanzitutto fibroso.

Altra caratteristica fondamentale è la porosità. Un terriccio poroso consente una buona circolazione dell’aria e meno compattezza. Un terriccio non compatto consente alle radici di espandersi e occupare ogni punto del vaso.

Riempi il resto del vaso e dai qualche colpo al vaso per compattare. Non fare troppa pressione con le mani o rischi di pressare troppo l’apparato radicale.

Aspetta il giorno successivo per innaffiare.

Innaffia con la cadenza giusta

Quando parliamo di piante coltivate in vaso, parliamo di uno spazio ridotto nel quale le radici devono crescere e dal quale devono carpire ciò di cui hanno bisogno.

Per questo motivo le piante in vaso hanno bisogno di maggiore attenzione, poiché il terriccio tende a seccarsi più rapidamente e le radici non hanno la possibilità di espandersi e scendere in profondità per cercare acqua.

Puoi anticipare una eventuale condizione di stress controllando  l’umidità del terriccio con le dita e quindi innaffiare al bisogno, qualora i primi centimetri di terriccio fossero secchi.

Nutri con concimi appositi

Nutri il terriccio con un fertilizzante a base di potassio da questo momento in poi.

Assicurati di scegliere un prodotto povero di fosforo perché concentrazioni troppo elevate di fosforo possono portare a fioriture ridotte.

Puoi utilizzare un fertilizzante NPK con una concentrazione 20-5-20, da utilizzare con cautela e da diluire sempre oltre le dosi consigliate.

Puoi utilizzare anche una serie di fertilizzanti granulari a lento rilascio da spargere sul terriccio lontano dalle radici oppure realizzare miscele fai da te utilizzando fondi di caffè o bucce di banana


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Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.