Si tratta di uno dei fiori più apprezzati tra le bulbose ma è altrettanto facile moltiplicarlo.
Parlo dell’Amaryllis che con il suo fiore sgargiante spesso domina le nostre aiuole.
Sapevi di poter moltiplicare attraverso i suoi semi? Ebbene si questa bulbosa produce semi alla fine della fioritura e ti dico come sfruttarli per generare nuove piantine.
Assisto la fecondazione
Un fiore per poter essere seguito da un frutto e quindi dal seme ha bisogno di un evento che precede tutto questo, della fecondazione.
Solitamente sono gli insetti impollinatori che si occupano di questo, andando di fiore in fiore e toccando col polline di cui si son sporcati il pistillo e la parte basare di esso.
È possibile farlo come fossimo degli insetti, assicurandoci che il fiore venga fecondato.
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Identifica il frutto
Alla fine della fioritura, alla base del fiore si sviluppano delle capsule, solitamente triadiche.
Cresce sempre più assumendo una colorazione che va dal bianco al verde intenso e poi al paglierino fino a giungere maturazione.
Giunta la maturazione il frutto si schiuderà e te ne accorgerai molto facilmente poiché ti mostrerà aperto una serie di piccoli fogliettini da colore nero.
Recupero il seme
Ognuno di questi fogliettini marrone è un seme. Ogni capsula contiene molti semi che è possibile utilizzare per far nascere ogni singola piantina.
Le lamelle sono di un colore scuro e lucido con uno spessore da carta velina, molto fine. In realtà il seme dell’amaryllis è ciò che c’è all’interno.
Possiamo procedere la semina in due modi: o mettendo il sene con il suo involucro, oppure spellarlo e tiralo fuori dalla lamella scura.
Metto a dimora il seme
Preparo un vaso di un diametro di circa 10 cm, torba di buona qualità o terriccio universale e con una pinzetta li inserisco per circa mezzo centimetro all’interno della terra, con la punta verso il basso.
Una volta inseriti vaporizzo il tutto e metto il vaso in un punto luminoso ma non al sole diretto.
Trascorse due settimana potremmo notare che ei semi hanno già iniziato a germinare, portando la capsula fuori dalla terra.
Al ventesimo giorno le piantine dovrebbero essere completamente germogliate e tenderanno a svilupparsi sempre di più.
Il primo anno il bulbo avrà circa 1 cm di dimensione. Già dal secondo anno potremmo avere un bulbo di 3 cm con un apparato radicale più che sviluppato.