L’orchidea, che tanto amiamo per decorare i nostri salotti con le splendide fioriture colorate, è una pianta che necessita di una grossa percentuale di umidità nell’ambiente.
La maggior parte delle orchidee che acquistiamo hanno una natura epifita, cioè hanno radici aeree che consentono alla pianta in natura di aggrapparsi ad altri rami e carpire dall’ambiente circostante i nutrienti e l’umidità di cui hanno bisogno per prosperare.
Per questo motivo possiamo fare in modo di garantire alle nostre orchidee almeno il 40% di umidità di cui necessitano per vederle fiorire. Non è sufficiente curare solo la parte che riguarda le irrigazioni ma esistono molti modi diversi per aumentare l’umidità.
Vediamo insieme quali semplici modi permettono di aumentare il fattore umidità per le nostre orchidee.
Scegli il posto giusto
La prima cosa da fare è scegliere il posto giusto per la nostra orchidea, un posto che sia non solo scelto per fare sfoggio della pianta.
La posizione in casa della nostra orchidea va pensata in base proprio al fattore umidità. Bisogna chiedersi: quali sono le stanze più umide della casa? Di sicuro il bagno con i suoi vapori e la cucina sono le stanze con un tasso di umidità più alta.
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Oppure puoi entrare nel nostro Gruppo Facebook dove puoi spiegarmi il TUO dubbio su fiori e piante... e non dimenticare di mettere una foto della tua pianta così capisco subito il problema! Ti Aspetto!Ricorda di tenere lontana l’orchidea dalle fonti di calore; nel periodo invernale le nostre case sono riscaldate da termosifoni, aria condizionata, caminetti e stufe che seccano l’aria in modo drastico.
Sottovaso con ciottoli
Un trucco semplice ma particolarmente efficace per gestire l’umidità da conferire alle tue orchidee è quello di posizionare il vaso trasparente su un vassoio o un sottovaso con dei ciottoli.
Procurati un sottovaso che sia di diametro almeno due volte superiore a quello del vaso dell’orchidea. Riempilo con ciottoli e con acqua così che le pietre abbiano solo la parte superiore fuori dall’acqua.
Fai in modo di forare in più punti il vaso in plastica e appoggialo sui ciottoli. In questo modo, l’acqua col passare dei giorni tenderà ad evaporare risalendo verso l’alto e l’ambiente immediatamente prossimo e circostante al fogliame e alle radici aeree avrà un taso di umidità più alto di cui l’orchidea potrà godere.
Nebulizza il fogliame
Un metodo molto rapido e comune è quello di nebulizzare con uno spruzzino dell’acqua ma per quanto riguarda l’orchidea, più che nebulizzare le grosse foglie carnose, ha più senso nebulizzare le radici aeree. Queste radici che escono fuori dal vaso hanno proprio la funzione di catturare l’umidità dall’ambiente circostante.
Durante il periodo invernale, quando le nostre case hanno ambienti particolarmente secchi per l’utilizzo dei riscaldamenti, nebulizza l’orchidea almeno una volta al giorno, meglio se al mattino così che durante tutta la giornata l’acqua che evapora fa il suo dovere.
Durante il periodo estivo puoi nebulizzare l’orchidea anche più volte al giorno visto il clima caldo. Ricorda di utilizzare acqua distillata o ammorbidita poiché quella del rubinetto è particolarmente dura e calcarea e potrebbe lasciare chiazze bianche sulle foglie o accumularsi lungo le radici aeree.
Utilizza lo sfagno
Conoscerai sicuramente lo sfagno e la sua attinenza con l’orchidea, visto che si tratta di una componente essenziale per il giusto mix di terriccio speciale per le orchidee.
La sua caratteristica è quella di possedere un’alta ritenzione idrica, come fosse una spugna. Se di buona qualità il suo corpo filamentoso si lascia attraversare velocemente dall’acqua da una parte all’altra.
In questo caso, il trucco è quello di avvolgerlo intorno alle radici aeree, senza esercitare troppa pressione o avvolgerlo in modo troppo compatto. Più lo si stringe, minore è la sua capacità di trattenere acqua, proprio come le spugne.
In questo modo garantirai alle radici aeree l’umidità giusta senza lasciarle zuppe e quindi farle marcire.