Quale pacciame scegliere tra organico o sintetico?

Decidere tra pacciame sintetico e organico richiede innanzitutto di capire quali siano gli obiettivi del giardino.

Non si tratta solo di estetica: ogni tipo di pacciame influisce sul microclima del terreno, sulla fertilità e sulla gestione delle erbacce.

La scelta dipende dal tipo di piante presenti, dalle condizioni climatiche e dalla manutenzione che si è disposti a garantire.

Entrambe le soluzioni offrono vantaggi significativi, ma presentano anche dei limiti che è importante conoscere per fare una scelta consapevole.

I vantaggi del pacciame organico

Il pacciame organico è costituito da materiali naturali come corteccia, foglie triturate, ramaglie o compost. Uno dei principali punti di forza è la capacità di arricchire il terreno: durante la decomposizione, questi materiali rilasciano sostanze nutritive e migliorano la struttura del suolo, aumentando l’aerazione e stimolando l’attività dei microrganismi utili.

Questo processo rende il terreno più fertile e vivo, particolarmente adatto per piante ornamentali, ortaggi e alberi da frutto.

Oltre a nutrire il terreno, il pacciame organico trattiene l’umidità. Assorbe l’acqua e la rilascia lentamente, riducendo la frequenza delle irrigazioni e proteggendo le radici dal caldo estivo o dai rigori invernali.

Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!

Dal punto di vista ecologico, è una scelta sostenibile: il materiale biodegradabile si integra naturalmente nel ciclo del suolo senza lasciare residui.

Tuttavia, la pacciamatura organica richiede manutenzione: con il tempo si decompone e deve essere reintegrata ogni uno o due anni.

Alcuni materiali freschi, come segatura o paglia non compostata, possono temporaneamente sottrarre azoto al terreno, rallentando la crescita delle piante se non si interviene con concimazioni mirate. Infine, un’applicazione troppo spessa o ravvicinata ai tronchi può favorire marciumi e proliferazione di insetti indesiderati.

I punti di forza del pacciame sintetico

Il pacciame sintetico comprende materiali come teli in plastica, geotessili, gomma riciclata o pietrisco. La sua caratteristica principale è la durata: non si decompone rapidamente, quindi non richiede sostituzioni frequenti, rendendolo ideale per chi desidera ridurre la manutenzione.

Questa tipologia è molto efficace nel controllo delle erbacce, perché crea una barriera fisica che impedisce la germinazione dei semi e limita la crescita delle piante indesiderate.

Inoltre, alcuni materiali sintetici trattengono l’umidità e regolano il drenaggio del terreno, proteggendo le radici da ristagni o evaporazione eccessiva.

Questa funzione può essere utile in climi caldi o in zone soggette a siccità. Dal punto di vista estetico, i pacciami sintetici mantengono la loro forma e colore più a lungo rispetto ai materiali naturali, garantendo un effetto ordinato e uniforme.

I limiti del pacciame sintetico sono legati principalmente alla fertilità del suolo. Non apporta nutrienti e non favorisce l’attività biologica del terreno, lasciando il suolo relativamente sterile se non si interviene con fertilizzazioni esterne.

Inoltre, alcuni materiali plastici possono surriscaldare il terreno nelle giornate calde, causando stress alle radici, e la loro produzione e smaltimento sollevano questioni ambientali legate alla sostenibilità. La rimozione può essere complessa dopo anni di utilizzo.

Quando preferire l’uno rispetto all’altro

La scelta tra pacciame organico o sintetico dipende dalle esigenze del giardino e dalle priorità del giardiniere. Il pacciame organico è preferibile quando l’obiettivo è migliorare la fertilità del suolo, favorire la biodiversità e creare un terreno vivo. Si adatta bene ad aiuole fiorite, orti e bordure di alberi, dove l’arricchimento del terreno è un vantaggio.

Il pacciame sintetico è indicato per aree decorative o di passaggio, dove si desidera ridurre la manutenzione e controllare efficacemente le erbacce. È utile anche in zone con piante resistenti o ornamentali, dove l’apporto nutritivo del terreno non è prioritario e l’aspetto ordinato ha maggiore importanza.

In alcuni giardini si può adottare una strategia combinata, posizionando un telo sintetico sotto uno strato di pacciame organico, per unire i vantaggi di entrambi i materiali.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.