Provo a fare Talee di Albero di Giada ma nessuna radica fino a quando ho trovato il metodo che non fallisce mai

A lungo ho sperimentato con piccoli rami di albero di giada, per imparare a moltiplicarlo nel modo corretto e assicurandomi il successo.

Questo perché l’albero di Giada non è solo facile da curare ma è altrettanto facile da moltiplicare per ottenere nuove piccole piante.

Nello specifico sono partito da un piccolo ramo, quello che in gergo da giardiniere si chiama talea, ricavato da una pianta più grande e in modo molto semplice far crescere una pianta nuova.

Questa è la pianta ideale per provare a fare esperienza con delle talee e ti spiego nel dettaglio come ho imparato a farlo senza più commettere errori.

Scelgo il periodo

Le piante di giada possono essere moltiplicate in qualsiasi momento dell’anno quando parti da una talea, soprattutto se riesci a dargli le condizioni giuste di crescita.

Ma per ridurre la probabilità che il periodo possa rappresentare un margine di errore, allora quando non voglio fallire seleziono il periodo adatto.

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Diciamo che il periodo ideale riguarda senz’altro i mesi caldi visto quanto l’albero di Giada ha bisogno di un ambiente caldo e ben ventilato.

L’estate potrebbe essere il momento propizio e quello in cui la propagazione può venir più semplice e fare in modo che il rametto possa emettere radici.

Come ricavo la talea

Una talea di albero di Giada non è altro che un rametto ricavato da una pianta adulta. Spesso una pianta già grande lascia cadere qualche rametto o si spezza inavvertitamente.

Con cesoie ben disinfettate prelevo delle porzioni di ramo sane: non devono avere foglie macchiate, rugose e con parassiti. Questo è fondamentale se vogliamo che la propagazione abbia un esito positivo.

Procurati almeno una decina di talee, poiché più saranno le talee maggiore sarà la probabilità di successo.

Devi praticare un taglio appena sotto ogni nodo fogliare, cioè sotto quell’anello che vedi sugli steli, là dove prima c’erano le foglie, ricavando rametti di almeno 7 cm.

Dunque, più nodi fogliari hai, maggiori sono le possibilità che faccia radici.

Se ci sono foglie che crescono lungo l’intero stelo, rimuovo alcune alla base del ramo ricavato. La talea tende a radicare dai nodi fogliari, da quei cerchi dove erano attaccate le foglie.

Faccio asciugare il taglio

Per almeno 24 ore lascio asciugare il taglio, come se cicatrizzasse.

In questo modo evito che possa marcire il taglio a contatto con del terriccio umido e causare infezioni all’intero rametto. Intingo il taglio nella cannella, che per sua proprietà lo disinfetta e ne accresce la possibilità di radicare.

Scelgo il terriccio

Preparo un terriccio soffice e sabbioso con una miscela di materiali grossolani come perlite e sabbia.

In questo modo mi assicuro che la miscela sia drenante e particolarmente adatta per far radicare le talee.

Ci sono anche miscele già pronte di terriccio per piante succulente, quindi anche per l’ albero di Giada.

Impianto le talee

Riempio il vasetto scelto, di dimensioni di un 15 cm di diametro e con le dita faccio un foro al centro del terriccio.

Posiziono delicatamente il taglio nel foro, quindi do qualche colpetto al vaso in modo che il terriccio si compatti intorno al rametto.

Posiziono la talea della pianta di giada lontano dal sole diretto e nebulizzo il terriccio senza innaffiarla di continuo o potrebbe marcire.

Se seguirai esattamente questi passaggi, presto comincerai a notare nuova crescita sul rametto e quello sarà il segno che la talea ha ormai radicato con successo.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.