Ho scoperto che commettevo sempre questi errori nel rinvasare l’Orchidea

Nel guardarla, diresti che sono un botanico professionista: in realtà, la mia amata Orchidea è frutto di anni e anni di esperienza e pratica con la coltivazione delle piante.

Ovviamente, proprio in questi anni, ho commesso tantissimi errori prima di imparare a coltivare le orchidee così come faccio adesso ottenendone di bellissime.

Alcuni degli errori principali li commettevo nel rinvaso di questa stupenda quanto delicata pianta. Il risultato era che l’orchidea non fioriva mai abbastanza, sembrava sempre sul punto di appassire e non era certo in forma come quando l’avevo acquistata.

Correggendo questi errori, il cambiamento è stato davvero eccezionale!

Momento sbagliato

Soprattutto all’inizio della mia lunga e complicata relazione con l’amore per questa pianta, commettevo un errore che, a posteriori, mi sembra davvero imperdonabile.

Pensavo, infatti, di poter rinvasare l’orchidea in qualsiasi momento dell’anno e quante volte volessi senza che ci fossero particolari o gravi conseguenze.

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Così, rinvasavo in pieno inverno aspettandomi magari che la pianta non ne risentisse.

In realtà, il momento giusto per rinvasare l’orchidea è l’inizio della primavera, quando la pianta sta uscendo dalla sua fase di riposo vegetativo.

Inoltre, per esperienza, ho sempre notato che il rinvaso corrisponde a un piccolo trauma per la pianta che deve un po’ riadattarsi e va seguita con una certa cura nei giorni successivi al rinvaso, magari controllando più spesso lo stato di salute delle foglie e tenendola in un posto dove la luce sia ottimale.

Rinvasando agli inizi della primavera, come ho notato, dà modo all’orchidea di riprendersi proprio in concomitanza con l’aumento delle temperature: un periodo di certo un po’ più semplice per la pianta rispetto al pieno inverno.

Vaso poco adatto

Altro errore abbastanza grave era quello relativo alla scelta del vaso.

In passato, utilizzavo vasi in plastica o ceramica dura, decorati e magari piacevoli alla vista.

L’orchidea, però, dovrebbe stare in un vaso trasparente. Le sue radici sotterranee, infatti, non hanno particolari differenze rispetto a quelle aeree e, poiché in natura sono esposte alla luce solare, anche quelle che teniamo sotto il substrato devono ricevere un po’ di luce.

Per questo, nel rinvaso, va scelto un vaso trasparente. Inoltre, questo vaso ha molti altri vantaggi tra cui quello di renderci più facile controllare lo stato di salute delle radici stesse.

Insomma, il vaso trasparente non sarà certo bello come quelli in ceramica o terracotta, ma ti assicuro che in esso l’orchidea crescerà e fiorirà in modo molto migliore. Inoltre, i vasi trasparenti sono spesso in plastica più che in vetro e sono abbastanza resistenti.

In questo video, trovi tutta la procedura del rinvaso passo dopo passo:

Substrato non giusto

Veniamo, infine, a un errore che davvero mi ha stupito quando ho scoperto di cosa si trattava.

Forse anche tu credi che l’orchidea vada rinvasata nel terriccio universale: in realtà, non c’è nulla di più sbagliato.

Le radici dell’orchidea hanno bisogno di stare in un substrato molto più leggero, meno compatto e decisamente più drenante. Infatti, l’ideale è utilizzare della corteccia, magari mescolandola con argilla espansa e sfagno.

Il terriccio universale va a soffocare le radici creando innumerevoli problemi all’orchidea e, a volte, non permettendo a questa di sopravvivere a lungo.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".