Come ho salvato l’Orchidea con un bicchiere d’acqua

Non c’è bisogno di dire molto per presentare l’Orchidea, una delle mie piante preferite eppure anche un po’ da me odiata. Il motivo? Non si può certo dire che sia una pianta semplice da coltivare.

Nel corso degli anni, ho provato più volte a coltivare l’orchidea della varietà più diffusa, ossia la phalaenopsis, ottenendo spesso un certo successo e, a volte, rischiando invece di farla appassire.

Qualche tempo fa, con una mia orchidea di piccole dimensioni ho avuto alcuni piccoli problemi che sono riuscito a risolvere… con un bicchiere d’acqua! Ti racconto subito cosa è accaduto.

Qual era il problema

Già da un po’ di tempo la mia orchidea phalaenopsis non aveva più il sano e vistoso aspetto di un tempo.

I fiori della pianta, infatti, erano tutti flosci o già caduti e le sue foglie apparivano ingiallite o con macchie nere. Insomma, nell’insieme non era certo un bello spettacolo!

Purtroppo, non ci è voluto molto perché capissi che il periodo di trascuratezza cui avevo sottoposto la pianta stava dando i suoi disastrosi frutti e che rischiavo di far appassire definitivamente l’orchidea.

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Il problema principale era che avevo innaffiato davvero poco la pianta in un periodo in cui, invece, era necessario innaffiarla con maggiore intensità a causa dell’aumento delle temperature.

Un primo tentativo di recupero

All’inizio ho provato a risolvere con un rimedio che, a quanto avevo letto online, avrebbe sicuramente aiutato la mia orchidea phalaenopsis a recuperare l’idratazione perduta: ho provato a innaffiare per immersione, ossia tenendo l’orchidea in una bacinella o un lavandino pieno d’acqua per circa 15 minuti.

Un lasso di tempo in cui la pianta avrebbe assorbito l’acqua di cui aveva bisogno tramite i fori di drenaggio posizionati sul fondo del vaso.

Un metodo che, però, non ha avuto il risultato sperato: la pianta, seppur sembrasse aver ripreso un po’ di vitalità rispetto a prima, restava comunque in un innegabile stato di sofferenza.

In questo video, puoi scoprire come innaffiare questa pianta nel modo più corretto possibile:

Il tentativo del bicchiere d’acqua

A questo punto, ho provato a risolvere con un rimedio fai da te in realtà un po’ improvvisato.

Ho preso un bicchiere in vetro (di quelli grandi, da cocktail) e, dopo aver estratto l’orchidea dal suo vaso, ho messo le radici sotterranee della pianta proprio nel bicchiere pieno d’acqua fresca.

Poi, ho tenuto la pianta così per alcuni giorni.

Devo essere sincero: a quanto pare, è un rimedio rischioso in quanto il contatto prolungato delle radici con l’acqua potrebbe portare al rischio di marciumi.

Tuttavia, col mio metodo, sono riuscito a far recuperare vitalità alla pianta. L’orchidea, infatti, è originaria dell’habitat tropicale dove il livello di umidità può sfiorare o superare l’85%. Per questo, l’immersione totale delle radici in acqua, seppur per un periodo limitato di tempo, può favorire la sua ripresa dopo che la si è tenuta priva di acqua o in un ambiente senza la dovuta percentuale di umidità.

Dopo qualche giorno, ho poi estratto l’orchidea dal bicchiere posizionandola nuovamente in un substrato adatto ma facendo attenzione a innaffiarla con maggior frequenza.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".