Foglie ancora verdi, ma dei fiori nessuna traccia: è così che solitamente si presenta l’orchidea nei mesi autunnali e invernali.
La più comune specie di questa pianta, ossia la phalaenopsis, alla fine dell’estate va in uno stato di riposo in cui smette di fiorire e la sua crescita si arresta.
Si tratta di una normale fase del ciclo vegetativo di questa pianta: solo in primavera, con l’aumento delle temperature, l’orchidea riprende a fiorire.
Esiste, però, una varietà che fiorisce proprio con il freddo: si tratta dell’orchidea cymbidium.
COSA SCOPRIRAI
Caratteristiche della Cymbidium
L’orchidea cymbidium è, in realtà, un genere appartenente alla famiglia delle Orchidacee.
Si tratta di un genere sempreverde, caratterizzata da foglie più sottili e lunghe rispetto alla phalaenopsis e fiori generalmente più grandi.
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Oppure puoi entrare nel nostro Gruppo Facebook dove puoi spiegarmi il TUO dubbio su fiori e piante... e non dimenticare di mettere una foto della tua pianta così capisco subito il problema! Ti Aspetto!La pianta, inoltre, cresce da uno pseudobulbo e si articola intorno a uno o più steli abbastanza lunghi, che crescono quando la temperatura si abbassa.
Le radici sono di colore chiaro (verde chiaro o tendenti al bianco) e molto ramificate.
Fioritura
Questa orchidea è celebre per le sue fioriture invernali.
In realtà, la fioritura inizia già a fine settembre e, se la pianta viene ben tenuta, prosegue fino agli inizi della primavera.
La produzione di fiori è solitamente molto abbondante: può avere più steli floreali, ciascuno dei quali può generare più fiori.
Essenziale perché la pianta fiorisca è tenerla a una temperatura notturna fresca prima dell’arrivo del freddo vero e proprio.
Come averne cura
Alcuni vivaisti sostengono che l’orchidea cymbidium sia generalmente più facile da coltivare e più resistente rispetto alla phalaenopsis.
Terreno
Scegliete un terreno dall’alta porosità e ben drenato. Se trattiene troppa acqua, infatti, potrebbe portare a ristagni idrici che danneggiano le radici.
Potete tranquillamente scegliere un normale terriccio per orchidee oppure sceglierne uno con una buona presenza di corteccia.
Innaffiature
Le innaffiature devono essere abbastanza regolari tutto l’anno.
In inverno, innaffiate quando il terreno si è completamente asciugato. Nei mesi caldi, invece, mantenete costantemente umido.
Il modo migliore per innaffiare l’orchidea cymbidium è per immersione: mettete la pianta con l’intero vaso in una bacinella o un lavandino riempiti con 3-4 cm d’acqua e lasciatela così per circa 20 minuti.
Ricordate, di non trascurarla mai. In caso di deperimento, impegnatevi per farla riprendere con innaffiature regolari.
Rinvaso
Rinvasate quando le radici hanno occupato tutto lo spazio disponibile nel vaso e non c’è più spazio per gli pseudobulbi.
In realtà, questa pianta preferisce gli spazi stretti: scegliete un nuovo vaso solo poco più grande del precedente.
Come per la phalaenopsis, è opportuno scegliere un vaso trasparente.
Concimazione
Concimate utilizzando un fertilizzante con minor azoto durante il periodo della fioritura (più precisamente, con una formula 10 parti di azoto, 30 di fosforo e 20 di potassio).
Negli altri periodi, invece, utilizzatene uno pienamente bilanciato, che rispetti la proporzione 20:20:20.
Dove tenerla
Rispetto alla phalaenopsis, l’orchidea cymbidium è più resistente alla luce solare. Per questo, può essere esposta anche alla luce solare diretta (anche se è meglio evitare quando il sole brucia).
Preferisce le temperature fresche, intorno ai 15 °C, ma tollera bene anche il caldo intenso, fino ai 30 °C e oltre.
L’ideale è tenere questa pianta in appartamento, anche se, nei mesi caldi, potete tenerla tranquillamente all’esterno.
Scegliete, inoltre, una posizione luminosa che garantirà alla pianta un certo benessere soprattutto nel periodo della fioritura.
Punto debole
Nonostante la sua rinomata resistenza rispetto agli altri tipi di orchidea, la cymbidium ha comunque un punto debole che bisogna tenere a mente.
Questo genere di orchidea, infatti, tollera meno degli altri gli sbalzi di temperatura e gli shock termici.
Ecco perché, se le cambiate di posto, assicuratevi che non ci sia un’eccessiva differenza di temperatura tra i due ambienti.