La mia esperienza primaverile con lo Spatifillo

Quando ho parlato di questa pianta ai miei amici, anche loro appassionati di botanica ma, come me, alle prime armi, non ne hanno capito subito la mia sfegatata passione: lo Spatifillo (o anche spatafillo), come forse tutte le cose più belle, è una pianta che incanta col tempo.

Anche io ci ho messo un po’ per iniziare ad amarla e, devo confessarti, che ho imparato a farlo proprio in concomitanza con l’arrivo della stagione primaverile.

Ti racconto la mia esperienza, così da renderti, magari, più informato e consapevole sulla cura e sulle bellezze dello spatifillo

Comparsa dei fiori

Partiamo dalla cosa che forse più di tutte colpisce di questa pianta, ossia la sua fioritura. Il suo stesso nome fa riferimento alla spata, di solito bianca, che avvolge il fiore vero e proprio.

Questa fioritura inizia proprio con l’arrivo della primavera. Nel mio caso, forse a causa delle temperature già abbastanza alte, è iniziata un po’ prima. Dalla chioma verde, così, sono spuntati prima 2 e poi 3 fiori.

Altri anni mi è capitato che la fioritura si presentasse un po’ più tardi. Se la pianta non è ancora pronta, potrebbe fiorire quando c’è lo sbalzo di temperature vero e proprio, quindi verso il mese di maggio.

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A volte, la prima fioritura può essere seguita anche da fioriture successive, più o meno intense della prima, fino alla fine dell’estate.

Ripresa dell’attività vegetativa

Oltre a fiorire, il mio spatifillo rinnova la sua verdissima e folta chioma. In inverno, infatti, tende ad arrestare la sua crescita vegetativa che riprende, invece, in primavera.

La mia pianta riprende la sua attività vegetativa quando effettivamente avverte che la stagione primaverile è arrivata.

Per questo, nonostante sia notoriamente una pianta da interni, tendo sempre a metterla all’esterno quando le temperature lo permettono (quindi quando superano i 15 °C e non ci sono più rischi di cali bruschi della temperatura).

Maggiori necessità d’acqua

Ovviamente, se devo raccontarti per intero la mia esperienza primaverile con lo spatifillo, non posso omettere le sue maggiori esigenze in questo periodo.

Man mano che le temperature aumentano, infatti, devo tenere il passo con il ritmo delle innaffiature che vanno rese più frequenti e leggermente più abbondanti.

Per non sbagliare, mi limito a mantenere il terriccio sempre umido (o almeno ci provo!) senza mai esagerare e bagnare troppo!

Una volta, qualche anno fa, mi è capitato di esagerare e innaffiare troppo il mio spatifillo, portando le sue radici quasi a marcire. Per risolvere, ho dovuto dissotterrare le radici, tagliare con delle cesoie le parti ormai marce e rinvasare il tutto in del terreno asciutto.

Il pericolo della troppa luce

Veniamo ora a un’altra pecca, se così possiamo chiamarla, della stagione primaverile. Come ti dicevo, infatti, a volte porto la pianta all’esterno in modo da permetterle di avvertire più chiaramente l’aumento delle temperature.

Di per sé, non si tratta di un errore ma… bisogna fare attenzione a non esporre la pianta a condizioni di luminosità troppo intensa.

Essendo una pianta da appartamento, infatti, è sempre meglio tenerla alla luce indiretta media altrimenti le sue foglie potrebbero seccarsi o, nei casi più gravi, iniziare a cadere.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".