La cycas è una pianta che incanta per la sua forma primordiale e la sua resistenza. Proprio per questa fama di robustezza, spesso si sottovaluta un nemico silenzioso che può comprometterne la salute: il ristagno d’acqua.
A settembre, quando le giornate si fanno più fresche e le piogge autunnali iniziano a diventare più frequenti, il rischio aumenta notevolmente.
Le radici della cycas, infatti, non tollerano un terreno costantemente umido, e i primi segnali di sofferenza si manifestano proprio con il marciume radicale.
Durante l’estate la cycas consuma molta acqua grazie al caldo e all’evaporazione rapida, quindi anche una bagnatura abbondante non crea troppi problemi.
Ma con l’arrivo di settembre e il cambio di stagione, le temperature si abbassano e l’umidità dell’aria cresce, riducendo la velocità con cui il terreno si asciuga.
Una pianta che in luglio aveva bisogno di acqua ogni pochi giorni, a settembre può rimanere con il terriccio umido per settimane. Se nel frattempo continuano le annaffiature o le piogge sono insistenti, l’acqua stagnante soffoca le radici e apre la porta al marciume.
Il marciume radicale nella cycas non si manifesta subito in superficie. Per questo spesso il problema viene scoperto tardi. Un indizio importante è il cambio di colore delle foglie, che da verde lucido iniziano a ingiallire o a seccarsi ai margini senza apparente motivo. Toccare il terreno aiuta a capire: se è sempre bagnato e compatto, il rischio è altissimo. In alcuni casi, estraendo la pianta dal vaso, si trovano radici scure, molli e maleodoranti, segno evidente di decomposizione.
Se si sospetta marciume radicale, è fondamentale intervenire subito. La cycas va estratta dal vaso e le radici devono essere ripulite dal terriccio umido, eliminando con una forbice sterile tutte quelle marce o annerite. Successivamente, è utile trattare l’apparato radicale con un fungicida sistemico o naturale, come un preparato a base di rame. Una volta pulita, la pianta va rinvasata in un contenitore con terriccio nuovo, leggero e drenante, arricchito con sabbia grossolana o pomice, per evitare che l’acqua ristagni di nuovo.
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La cycas non è una pianta che richiede molta acqua: in autunno è sufficiente bagnarla solo quando il terreno è completamente asciutto in profondità. Un buon trucco è inserire un dito nel substrato: se nei primi centimetri si avverte ancora umidità, meglio aspettare. Allo stesso tempo, è utile sollevare leggermente il vaso o assicurarsi che i fori di drenaggio siano liberi, perché l’acqua stagnante sul fondo è la causa più frequente dei problemi radicali.
Paradossalmente, la cycas è una pianta capace di sopravvivere anche in condizioni estreme, ma è molto vulnerabile a un eccesso di attenzioni, soprattutto sotto forma di acqua in più.
Settembre è il mese in cui bisogna cambiare approccio: meno irrigazioni, più controllo del terreno e massima attenzione al drenaggio. Così facendo, si previene il marciume radicale e si garantisce alla pianta di affrontare l’autunno in perfetta salute, pronta a mantenere il suo portamento elegante e vigoroso per mesi.