Fino a poco tempo fa non sapevo nemmeno che pianta fosse la Portulaca.
Poi, me ne è stata regalata una e, da allora, non posso che consigliare questa pianta a chiunque voglia abbellire uno spazio del proprio balcone o giardino.
La sua varietà Grandiflora, infatti, ha delle fioriture molto lunghe che, a mio parere, fanno invidia addirittura a quelle del geranio. Ma, per ottenere il meglio da questa pianta e mantenerla in salute, occorre conoscere alcuni suoi aspetti fondamentali che non possono essere assolutamente trascurati.
Per questo, ti parlo di come mi prendo cura della mia pianta di portulaca in balcone sperando possa offrirti qualche buono spunto di coltivazione.
COSA SCOPRIRAI
L’importanza del vaso e del posto
La portulaca grandiflora è, per lo più, una pianta bassa cioè che non cresce molto in altezza. Questo suo aspetto, però, può avere anche lo svantaggio di non essere sempre… a portata di luce!
Se teniamo la pianta in un vaso dai bordi troppo alti, ad esempio, questi potrebbero gettare ombra sulla pianta compromettendone la crescita.
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Con la luce abbondante, i fiori tendono ad aprirsi completamente. Con la penombra, più o meno al tramonto, tendono invece a chiudersi. Una particolarità che, all’inizio, mi lasciava a bocca aperta!
Non la innaffio troppo
Strano a dirsi (ti svelo, infatti, che ho appreso questa notizia con estrema curiosità!), ma la portulaca grandiflora è una pianta succulenta.
Proprio per questo non ha bisogno di innaffiature troppo abbondanti. Ovviamente, nel periodo caldo è doveroso innaffiarla anche per contrastare un po’ l’effetto delle alte temperature.
Tuttavia, non arrivo mai a impregnare il terreno così tanto d’acqua da farlo sembrare fangoso, ma mi limito a renderlo un po’ umido. Inoltre, tendo a innaffiare di mattina presto.
In generale, innaffiare una o due volte la settimana dovrebbe essere sufficiente.
In autunno e in inverno, le innaffiature vanno quasi completamente arrestate.
Sto attento al terreno
Non è raro che la portulaca spunti anche tra le rocce! Infatti, questa pianta cresce anche su terricci non molto morbidi. L’ideale è la presenza di un po’ di perlite.
L’unica particolare attenzione che ho nella scelta del terreno riguarda la sua acidità. La portulaca predilige, infatti, un terreno leggermente acido con pH compreso tra 5.5 e 7.0.
Innaffio prima del rinvaso
Sotto quasi tutti gli altri aspetti, la portulaca non dà molti problemi: le infestazioni di parassiti su questa pianta sono più uniche che rare, la potatura deve essere sporadica e la concimazione è un surplus ma non un’esigenza.
Ti suggerisco, però, se hai la necessità di trasferire questa pianta in un vaso più grande, ad avere un po’ di cura nell’operazione del rinvaso.
Prima di estrarre la portulaca del vecchio vaso e metterla nel nuovo, innaffia per bene. In questo modo, renderai più morbido il terreno da cui estrarre la pianta e idraterai bene la portulaca diminuendo lo stress del rinvaso stesso.