Come scegliere il Bark per le Orchidee

La scelta del substrato di coltivazione dell’orchidea deve essere fatta con attenzione.

Conoscerne le componenti è essenziale per poterle scegliere ad hoc.

Ecco una guida sul bark per le orchidee, su come sceglierne le componenti per garantire all’orchidee auna salute di ferro.

Cos’è il bark

Si tratta di un substrato di coltivazione formato unicamente da corteccia, generalmente di Abete rosso e di Pino frantumata in piccole parti.

La variegatura del suo utilizzo ne consente una produzione in diverse dimensioni o pezzatura a seconda della destinazione di utilizzo.

Una pezzatura minuta viene utilizzata per semenzai e per piante con radici particolarmente sottili.

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Una pezzatura più grossolana per orchidee di grandi dimensioni o utilizzabile come ammendante o per la pacciamatura in giardino.

A cosa serve la corteccia?

Le proprietà intrinseche alla corteccia si associano perfettamente alle esigenze dell’orchidea, una pianta che non vuole assolutamente il comune terriccio.

È drenante

Uno dei maggiori vantaggi dell’utilizzo di corteccia è un migliore drenaggio.

La forma dei trucioli di corteccia consente all’acqua di defluire rapidamente dal vaso dopo ogni annaffiatura. Questo è importante da sapere, soprattutto se tendi a innaffiare eccessivamente le orchidee.

Sebbene un terriccio a base di corteccia non impedisca il marciume radicale, riduce al minimo il tempo in cui l’acqua rimane nel vaso dell’orchidea.

Arieggia le radici

Un altro vantaggio dell’utilizzo di un substrato di invasatura a base di corteccia è il flusso d’aria.

La forma voluminosa dei pezzi di corteccia crea naturalmente degli spazi vuoti all’interno del substrato di invasatura. Ciò consente un certo grado di flusso d’aria e circolazione all’interno del vaso e tra le radici.

Il movimento dell’aria è essenziale per le orchidee epifite come le orchidee Phalaenopsis. Il flusso d’aria aiuta l’acqua a evaporare più rapidamente e impedisce a muffe e marciumi di attecchire. 

Rende facile gestire le innaffiature

Quando un’orchidea viene invasata in un substrato a base di corteccia, è più facile capire se la ha bisogno di essere annaffiata.

Le innaffiature alle nostre orchidee vanno effettuate con estrema attenzione. La cosa fondamentale è il tempismo.

Mai e poi mai dobbiamo innaffiare un’orchidea se non ha bisogno di acqua. Questo potrebbe comportar e marciume e la morte repentina della nostra pianta.

Un metodo sicuro per capire se l’orchidea ha bisogno di acqua è quello di dare un occhio alle radici attraverso il vaso trasparente. Questa osservazione è possibile solo grazie alla presenza della corteccia grossolana.

Una radice umida ha una colorazione verde brillante, quindi non ha bisogno di acqua. Una radice asciutta e assetata ha una colorazione grigiastra quasi come se fosse avvolta in una patina.

Il substrato non è solo di corteccia

Le  componenti che compongono il substrato dell’orchidea devono un’abbondante circolazione dell’aria e un eccellente drenaggio.

  • La fibra di cocco è un materiale sterile che ha la capacità di trattenere bene l’umidità senza impedire il drenaggio dell’acqua o affollare le delicate radici di un’orchidea.
  • L’argilla espansa è il materiale grossolano per eccellenza per favorire il drenaggio d’acqua.
  • Sfagno ha una struttura interna molto porosa ha una capacità di ritenzione idrica fuori dal comune.

Come scegliere quella adatta?

La corteccia utilizzata deve avere poca resina per non attirare agenti patogeni e larve pronte a nutrirsene.

Solitamente la corteccia di pino è prediletta, contiene pochissima resina e ha capacità ritentive e antisettiche, tali da evitare addirittura la crescita di erbacce o funghi se utilizzato in giardino.

Mai utilizzare una corteccia marcia o di piante indotte a marciume o non ci vuole nulla a far diffondere muffe o parassitosi su tutto l’apparato radicale.

La corteccia deve essere particolarmente leggera e facile da manipolare, facile da rompere, che possa decomporsi nel tempo.

Assicurati che la corteccia abbia un colorito sempre chiaro, in base alla natura della pianta alla quale appartiene, poiché questo denota un materiale non bruciato eccessivamente dal sole e quindi inutile e privo di nutrienti per la tua orchidea.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.