Come rinvasare la Pachira per averla sempre bella e rigogliosa

Ti sei mai chiesto se la tua pachira abbia bisogno o meno di un rinvaso per poter rispristinare il suo stato di salute?

Il fatto che non abbia segni di malessere non vuol dire che possa stare sempre nello stesso vaso poiché questi stessi segni potrebbero arrivare presto.

Questo è il modo in cui effettuare un rinvaso della pachira in pochi e semplici passaggi.

Quando rinvasare

Con i loro steli intrecciati e le foglie verdi allungate, gli esemplari di pachira crescono tanto rapidamente.

La pachira dovrebbe essere rinvasata ogni volta che le sue radici iniziano a diventare troppo grandi per il vaso che le contiene, ma non saltare al rinvaso troppo presto: ogni volta che rinvasi la pianta, ciò provoca stress, che può danneggiare la pianta nel tempo.

Il rinvaso deve essere effettuato solo quando diventa assolutamente necessario.

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Saprai che è il momento se le radici iniziano a spuntare dal fondo del vaso, se ci sono segni di foglie appassite o, in casi estremi, se le radici rompono il vaso.

Idealmente, la pachira dovrebbe essere rinvasata in primavera o in estate proprio mentre sta entrando nella sua stagione di crescita attiva.

Scegli il vaso 

Le dimensioni del vaso sono cruciali per la sopravvivenza ed il sano adattamento di una pianta all’ambiente, anche quando si tratta della pachira.

Un vaso di grosse dimensioni deve contenere una grossa quantità di terriccio che resterebbe ammassato e non attraversato da radici.

Vista l’esigenza del pothos di avere un terriccio umido ma mai zuppo, le innaffiature frequenti non farebbero altro che lasciare tutto questo terriccio umido, che faticherebbe ad asciugare in questa circostanza e questo potrebbe danneggiare la pianta arrecando marciume.

Procurati un vaso dal diametro di non oltre i 5 cm in più di quello dell’apparato radicale della pianta, così che possa contenerla nel modo più adatto alle esigenze della pianta.

Tra i tanti materiali di cui i vasi in commercio sono composti spesso sentiamo nominare il vaso in terracotta come quello che maggiormente è adatto ad ogni esigenza delle piante.

Nel caso della pachira è proprio vero poiché capace di trattenere una buona dose di umidità e di essere particolarmente poroso quando la pianta viene innaffiata.

Prepara il terriccio

Per realizzare una miscela di terriccio ideale per la pachira comincio col porre sul fondo del vaso uno strato di argilla espansa, perfetta per lasciare che i fori di scolo del vaso possano drenare l’acqua in eccesso ed evitare che le radici restino umide con ristagni.

A due parti di terriccio universale aggiungo una parte di perlite e una parte di stallatico, una di torba bionda.

Mi assicuro che il terriccio sia non troppo compatto e se eccessivamente fibroso aggiungi una parte di terriccio universale di buona qualità, che possa rendere la miscela argillosa al punto giusto.

Estrai la pianta dal vaso

Prima di un rinvaso sospendi le innaffiature per qualche giorno: un terriccio secco resta compatto e l’apparato radicale viene via più facilmente.

Con una mano afferra la pianta alla base del corpo centrale, nel punto immediatamente a contatto con il terriccio; con l’altra mano prova a stritolare il vaso, chiaramente se si tratta di un vaso in plastica. In questo modo la pianta dovrebbe venir via da sola.

In caso di un vaso in terracotta, potrebbero esservi delle aderenze ai bordi; prova a scrollare il vaso e a scavare i bordi con le dita senza arrecare danno nel tirare l pianta con forza.

Ripulisci l’apparato radicale

Dopo aver estratto l’apparato radicale dal vaso prova a scrollare via il vecchio terriccio e a potare via, con forbici ben disinfettate le radici secche, ma soprattutto pota via quelle marce.

Potrai riconoscerle dall’aspetto annerito e dalla consistenza viscida.

Puoi delicatamente districare le radici se sono troppo fitte e il terriccio non va via: niente paura se qualcuna si spezza poiché questo può stimolarne la crescita. Attento però a non rovinarle tutte.

Messa a dimora

Cospargi del materiale grossolano sul fondo del vaso e dai una prima spolverata di terriccio, riempiendo non più di 2 cm.

La base degli steli deve stare ad almeno 2 cm di profondità rispetto al bordo del vaso; quindi, fai prima una prova per verificare se l’altezza è giusta, altrimenti aggiungi terriccio sul fondo.

A questo punto, posa la pianta sul fondo di terriccio e aggiungi altro terriccio per ricoprirla per bene.

Dai qualche colpetto al vaso, di tanto in tanto, così che il terriccio si distribuisca e si ammassi da solo. Non fare pressione con le mani, rischi di ammassarlo troppo e asfissiare le radici.

Lascia almeno 1 centimetro dal bordo.

Non è sempre corretto innaffiare immediatamente dopo il rinvaso. Questo vale soprattutto nel caso in cui stiamo rinvasando una pianta perché aveva le radici marce.

Possiamo tranquillamente aspettare almeno un giorno prima di innaffiare.

A seguito dell’innaffiatura potremo constatare se l’acqua fuoriesce velocemente dai fori di scolo senza portare via terriccio.

Il livello del terriccio rispetto alla superficie potrebbe abbassarsi ed è normale che lo faccia. Provvedi semplicemente ad aggiungere altro terriccio se scende notevolmente.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.