Quando l’orchidea ha le radici così secche c’è solo una cosa da fare

Se hai notato che la tua orchidea ha radici secche, svuotate e incapaci di aggrapparsi al substrato, è un segnale chiaro che ha bisogno di un intervento immediato.

Le radici di un’orchidea sana dovrebbero essere sode, verdi o argentee, ben ancorate al bark o al substrato, in grado di assorbire umidità e nutrienti. Se invece sono rigide, fragili e scollegate dal terreno, significa che la pianta sta soffrendo.

Ma niente paura: con un rinvaso, la pulizia delle radici secche, una corretta innaffiatura e un buon concime, la tua orchidea può tornare in perfetta salute.

Travasa

Quando le radici della tua orchidea appaiono completamente secche e svuotate, significa che il substrato non è più in grado di trattenere l’umidità necessaria per mantenerle sane. A questo punto, il miglior intervento da fare è un travaso immediato.

Il primo passo è rimuovere delicatamente la pianta dal vaso. Se il bark è ormai degradato e polveroso, è segno che ha perso la sua capacità di drenare l’acqua correttamente. Dopo aver estratto l’orchidea, scuoti via delicatamente il vecchio substrato e osserva le radici con attenzione: noterai che molte di esse sono completamente secche o al contrario marce e scure. Questo è il momento perfetto per ripartire da zero.

Per il nuovo vaso, scegli sempre un contenitore trasparente, che permetta alla luce di raggiungere le radici e favorisca la fotosintesi. Riempi il vaso con bark fresco e ben drenante, in modo che le nuove radici possano trovare un ambiente più favorevole alla crescita.

Togli le radici marce

Una volta estratta l’orchidea, arriva un passaggio cruciale: eliminare tutte le radici morte, secche o marce. Questo è il momento in cui devi fare una scelta precisa per salvare la pianta, lasciando solo le radici sane.

Osserva attentamente ogni radice: se appare marrone scuro, molle al tatto o addirittura si sfalda quando la tocchi, significa che è marcia e non potrà più assorbire acqua. Se invece la radice è completamente secca, rigida e fragile, significa che è ormai priva di vita e non potrà più nutrire la pianta.

Con un paio di forbici sterilizzate, taglia tutte le parti compromesse, lasciando solo le radici sode, verdi o argentee. Dopo aver potato le radici, puoi anche applicare un po’ di cannella in polvere sulle zone tagliate: è un rimedio naturale che aiuta a prevenire infezioni e favorisce la cicatrizzazione.

Dopo questo passaggio, la tua orchidea avrà meno radici, ma saranno tutte attive e funzionali, pronte a riprendere il loro lavoro di assorbimento dell’acqua.

Innaffia per immersione

Dopo aver eliminato le radici secche e rinvasato la pianta, è fondamentale idratarla nel modo giusto, perché la nuova sistemazione potrebbe risultare uno shock per l’orchidea. Il metodo migliore per farlo è l’innaffiatura per immersione, che permette alle radici di assorbire gradualmente l’acqua di cui hanno bisogno.

Prepara una bacinella con acqua a temperatura ambiente, meglio se piovana o lasciata riposare per qualche ora per eliminare il cloro. Immergi il vaso della tua orchidea per circa 15-20 minuti, facendo in modo che il bark assorba bene l’acqua e le radici possano rigenerarsi.

Questo metodo è particolarmente efficace dopo il rinvaso, perché permette alle radici di recuperare umidità senza rischiare di essere inondate d’acqua. Dopo l’immersione, lascia scolare bene la pianta, assicurandoti che non rimangano ristagni nel sottovaso.

D’ora in poi, mantieni un ritmo di irrigazione regolare, controllando sempre il substrato prima di annaffiare di nuovo. Le orchidee non amano i ristagni, quindi è meglio aspettare che il bark sia asciutto prima di procedere con un’altra immersione.

Concima

Dopo aver sistemato la tua orchidea, il passo finale è nutrirla nel modo giusto, per aiutarla a sviluppare nuove radici sane e vigorose. Un’orchidea con poche radici ha bisogno di un aiuto extra per riprendersi più in fretta, e il concime giusto può fare la differenza.

Scegli un fertilizzante specifico NPK per orchidee, con una formulazione bilanciata di azoto (N), fosforo (P) e potassio (K). L’azoto aiuta lo sviluppo delle nuove foglie, il fosforo favorisce la crescita delle radici e il potassio migliora la resistenza della pianta.

Dopo il primo bagno d’acqua, puoi iniziare a concimare una volta ogni due settimane, diluendo il fertilizzante nell’acqua e immergendo la pianta per pochi minuti. Questo aiuterà l’orchidea a rimettersi in forze, stimolando la crescita di nuove radici che si aggrapperanno meglio al substrato.

Nel giro di qualche mese, se tutto è andato bene, noterai radici nuove e vigorose che si attorcigliano nel bark e foglie più turgide.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".