Non si tratta di piante indistruttibili, anzi, ti mostrano anche il danno ma sono molto tolleranti. Sto parlando delle piante piombo.
Il suo nomignolo ne identifica resistenza e adattamento tali a poter tollerare anche i miei errori più gravi.
Ma se le foglie sono gialle vuol dire che la pianta davvero non ne può più.
Vediamo in cosa stiamo sbagliando con una pianta come l’aspidistra tanto resistente.
Vuole più luce
Le piante hanno molti modi per mostrare quanto possono essere in sofferenza in fatto di luce. Anche l’aspidistra può esserlo.
Può farlo capire in due modi: il primo modo è la direzione delle lunghe foglie lanceolate, di consistenza tenera. Ebbene, è capace di direzionare le sue foglie propendendole verso la luce. Questa è una cosa che fanno tutte le piante ma con l’aspidistra te ne accorgi subito.
Se tutte le foglie propendono per una sola direzione allora sta cercando proprio la luce, ed è allo stremo.
Il secondo modo riguarda la tonalità di verde: la carenza di luce rende le fogliolone lanceolate di un verde pallido. Prima le impallidisce, poi le ingiallisce.
È un problema legato alle radici
Foglie ingiallite sull’aspidistra mostrano una evidente carenza di nutrienti dovuto ad un terriccio ormai assente e di conseguenza assenza di materiali organici che si disciolgono con le innaffiature e nutrono adeguatamente la pianta.
Accanto a questo, se oltre che ingiallite sono anche afflosciate possono presentare una notevole mancanza di acqua dovuta ad un apparato radicale che ormai ha occupato ogni spazio del vaso.
Il rinnovo del terriccio deve tener conto della tipologia di coltivazione, se in vaso o in piena terra.
In entrambi i casi è possibili ma con le dovute differenze.
In questo caso ti basterà adottare una completa sostituzione del terriccio che la pianta ha ancora a disposizione.
Il momento ideale è l’inizio della primavera, durante il periodo di sua maggiore attività e vitalità.
Al momento dell’invaso utilizza queste componenti nelle dosi indicate, a seconda della grandezza del vaso che deve necessariamente avere fori di scolo ed essere non più grande di 5 cm di diametro dell’intero apparato radicale.
Mescola ad una parte di terriccio universale due parti di fibra di cocco ben inumidita e strizzata, una parte di torba, una di perlite e una di corteccia di pino.
Con questo mix garantirai alla monstera non solo i nutrienti e lo spazio di cui necessita, ma le componenti utili a farlo prosperare quali umidità con terriccio areato e ben drenato.
Le foglie sono sporche
La prima così a cui bisogna pensare è che, come ogni parte della nostra casa, anche la superficie delle foglie può essere ricoperta da polvere.
La polvere può ostruire i pori che consentono la respirazione fogliare e, se a contatto con umidità, può divenite appiccicosa e formare una vera e propria patina.
Una foglia sporca ha un margine di assorbimento di luce minore poiché proprio lo sporco impedisce alla superficie della foglia di godere della luce e questo compromette la vitalità della pianta che produce energia proprio tramite la fotosintesi attivata dalla luce.
La superficie della foglia è ricoperta da piccole valvole responsabilidella respirazione della pianta, gli stomi. Lo sporco e la patina che ricopre la superficie della foglia possono ricoprire anche gli stomi e limitare la respirazione fogliare.
Puoi sfruttare la capacità pulente, disinfettante e lucidante del limone in una soluzione a base di acqua di rubinetto e succo di limone in rapporto 50/50.
Utilizza un panno in microfibra imbevuto della soluzione strofina entrambe le facce della foglia lanceolata e asciugala con cura.