La succulenta più facile da coltivare, anche dell’Echeveria: come curare la Mangave

Quando ho iniziato a nutrire un certo interesse verso il mondo delle piante, una delle prime cose che ho fatto è stato fare una ricerca per scoprire quali sono quelle più resistenti.

Ovviamente, tra le più gettonate c’erano l’Echeveria, la Sansevieria e la Crassula Ovata (ossia l’albero di giada) che ho subito acquistato così da fare un po’ di pratica con piante grasse semplici da coltivare.

Una volta al negozio, però, mi è stata consigliata anche un’altra pianta di cui non avevo mai sentito parlare: si tratta della Mangave. Se anche tu hai storto un po’ il naso nel sentire questo nome, lascia che ti racconti un po’ della mia esperienza con questa pianta.

La storia dietro il suo nome

Innanzitutto, come mi ha spiegato il vivaista che me l’ha venduta, la Mangave è un ibrido. Potremmo definirla come la pianta figlia di altre due piante che sono l’Agave e la Manfreda. Si tratta ovviamente di una pianta grassa.

Se senti la parola ibrido, però, non devi subito pensare a una pianta artificiale o creata in laboratorio: la Mangave è nata come ibrido spontaneo nelle zone desertiche tra il Texas e il Messico. Insomma, uno di quei casi in cui la natura si mete d’impegno per regalare nuovi tesori.

Dove l’ho messa

Ovunque la terrai, non ti darà problemi” mi aveva detto il venditore. A distanza di un paio d’anni, non posso che dargli ragione.

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Personalmente l’ho tenuta in balcone, senza curarmi troppo dell’esposizione. Come ho appreso da alcune ricerche e dall’esperienza, la Mangave ama il sole, ma cresce bene in quasi ogni posto.

Resistentissima al caldo, può sopportare anche temperature sotto lo zero! Non avrai problemi, quindi, nel tenerla in balcone in qualsiasi zona tu viva oppure in casa, in un luogo dove ci sia almeno un po’ di luce. Pur essendo resistentissima, infatti, questa pianta cresce più velocemente con un buon apporto di luce.

Il segreto del vaso (e del terreno!)

Un buon consiglio che mi è stato dato e di cui voglio subito metterti al corrente è quello della grandezza del vaso.

Man mano che coltiverai questa pianta, la vedrai crescere con una certa velocità. Una caratteristica che sembra accumunarla a uno dei suoi genitori: l’agave.

Tuttavia, non bisogna rinvasarla in vasi troppo grandi: alla Mangave piace, infatti, stare stretta. Va sempre tenuta, quindi, in un vaso non eccessivamente grande.

Un altro consiglio che mi sento di darti è relativo al terreno: scegline uno molto morbido e sabbioso. Se vuoi, puoi aggiungere tu stesso della sabbia.

In questo modo, il terriccio riuscirà a eliminare velocemente l’acqua in eccesso soprattutto se, tenendo la pianta in un luogo aperto, questa può trovarsi spesso in balia di temporali o acquazzoni.

Come e quanto l’ho innaffiata

Per un principiante come me, forse la difficoltà maggiore nella coltivazione della Mangave è stata imparare a dosare le innaffiature.

Dopo un paio d’anni, posso dirti che nei mesi freddi, queste vanno quasi completamente sospese: insomma, limitati a bagnare leggermente il terreno quando questo ti sembra troppo secco.

In primavera e, soprattutto, in estate invece le innaffiature devono essere un po’ più frequenti ma sempre senza esagerare. Innaffia sempre dall’alto evitando, però, di bagnare le foglie della pianta e non lasciando mai che ci sia acqua a ristagnare nel vaso.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".