Uno dei fiori da bulbo più appariscenti che meno ha bisogno di cure è proprio l’amaryllis, con i suoi colori sgargianti ed i suoi fiori a forma di tromba giganti.
Sapevi che, se non sei intenzionato a riprodurre l’amaryllis tramite i suoi semi sarebbe meglio evitare che vengano prodotto a seguito della fioritura.
Ti spiego come mai è importante e come trattare l’amaryllis a seguito della fioritura primaverile.
COSA SCOPRIRAI
Quali sono i semi

Alla fine della fioritura, alla base del fiore si sviluppano delle capsule, solitamente triadiche.
Cresce sempre più assumendo una colorazione che va dal bianco al verde intenso e poi al paglierino fino a giungere maturazione.
Giunta la maturazione il frutto si schiuderà e te ne accorgerai molto facilmente poiché ti mostrerà aperto una serie di piccoli fogliettini da colore nero.
Perché evitare i semi
Evita che questo processo possa avvenire così da non esaurire le energie del bulbo e di costringerlo a produrli nuovamente in seguito.
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In questo caso potresti addirittura compromettere la fioritura della stagione successiva, ritrovandoti con le aiuole vuote quando sarà il tempo di attendere invece i grossi fiori colorati.
Lascia solo il fogliame, ripulendo la chioma esclusivamente dalle parti secche o malate senza privarlo delle foglie verdi.
Di cosa ha bisogno dopo la fioritura
Lascia che la pianta segua il suo ciclo di vita naturale.
Posizionalo in un luogo interno se lo tieni in vaso ma tienilo in una luce indiretta e intensa.
Innaffialo con parsimonia per mantenerlo appena umido e non concimarlo. Le foglie inizieranno a ingiallire e a cadere intorno a dicembre.
Come capisco che la dormienza è terminata?
Sarà ora la pianta a dirti quando è pronta cominciando a produrre le nuove foglie, indice appunto del suo risveglio.
Quando compaiono, sposta l’amaryllis in un luogo più caldo e soleggiato e ricomincia a concimarlo.
Indipendentemente dal metodo di crescita, metti l’amaryllis nel punto più soleggiato possibile perché più sole, migliore è la fioritura.
Per favorire la rifioritura, utilizzare un fertilizzante ad alto contenuto di fosforo.
Mi servo di un concime completo granulare, a lento rilascio.
Essendo il rilascio molto lento, i concimi granulari permettono di coprire per un tempo più lungo le esigenze nutrizionali delle piante.
È per questo che un’unica somministrazione può essere più che sufficiente.
Esistono in commercio dei concimi granulari integrati, che contengono anche una percentuale di nutrimenti biologici.
Io faccio così: ne distribuisco una manciata lontano dal corpo centrale della pianta, meglio se lungo i bordi del vaso. In questo modo mi assicuro di non bruciare le radici anche se la cessione dei nutrienti è piuttosto lenta.