Dilettandomi nel ricavare nuove talee dalle piante che più mi piacciono e facendole radicare in acqua ho ottenuto spesso buoni risultati.
Ma quello che mi ha colpito è che ci sono piante che sopravvivono da talee in acqua e quindi in una condizione di massima umidità, ma che se spostate in piena terra poi tendono a marciume.
In acqua non marciscono ed in terra umida si: come è possibile? Ho capito il perché e te lo spiego.
La causa sta nella composizione della terra
Occorre partire da ciò che manca per individuare la causa del marciume che si genera quando il terriccio è umido e non quando la talea della stessa apianta è completamente immersa in acqua.
Nonostante il fattore umidità, particolarmente apprezzato da molte piante una delle componenti maggiormente presenti nell’acqua delle talee in questione è l’ossigeno.
L’ossigeno tende a scarseggiare quando il terriccio ha una pessima qualità e si compatta intorno alle radici. L’assenza di ossigeno in un terriccio umido e compatto è dovuta alla mancanza di spazi tra le particelle del terreno.
Questi spazi solitamente sono garantiti dalla presenza di materiali inerti e grossolani.
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Quando il terreno è ben aerato e non saturo d’acqua, contiene ossigeno sufficiente affinché le radici possano effettuare una respirazione efficace.
In terreni scarsamente drenati o compattati, i livelli di ossigeno possono essere significativamente ridotti, con conseguenti effetti dannosi sulla salute delle piante.
Migliorare la struttura del suolo
La struttura del suolo, ad esempio, gioca un ruolo vitale. I terreni ben strutturati con buoni spazi porosi consentono il movimento di aria e ossigeno all’interno del profilo del suolo.
Il contenuto di umidità del suolo influisce anche sulla disponibilità di ossigeno. I terreni eccessivamente umidi o impregnati d’acqua possono privare le piante di ossigeno, provocando il soffocamento delle radici e altri effetti negativi.
Areare il terreno
Una tecnica efficace è aerare regolarmente il terreno con un rastrello o una piccola forca che possa rompere il terreno compatto creare spazi vuoti.
Se hai dei piccoli vasi puoi semplicemente muovere la terra con un’asta o una forchetta o una piccola paletta.
Se si tratta della piena terra, un forcone fa al caso tuo prestando attenzione alla posizione delle radici mentre si effettua questa operazione.
Utilizzare componenti grossolane e organiche
Devi aggiungere notevole quantità di sabbia e materiali grossolani, le cui particelle quando amalgamate con il resto riusciranno a garantire la famosa presenza di quegli spazi che devono ospitare nutrienti, acqua e ossigeno.
Accanto ai materiali drenanti occorre che vi sia un apporto costante di materiale organico come compost, letame, che possa rendere la composizione non solo drenante ma anche nutriente.
Terricci compatti vanno lavorati costantemente ed il loro miglioramento strutturale è semplice da ottenere ma richiede costanza.