Nonostante il suo periodo di massimo splendore coincida con l’inverno, sappi che il ciclamino può subire seri danni quando le temperature si fanno rigide.
Non è affatto vero che prospera col freddo intenso e quando questo arriva devi fare attenzione.
Ti spiego quali segnali possono mostrarti una certa sofferenza nei confronti del freddo da parte del ciclamino e come curarlo se il freddo lo ha danneggiato in balcone.
Quali sono i danni evidenti per il freddo?
Le foglie e gli steli del ciclamino solitamente sono protesi verso l’alto; in questo caso cominciano a mostrarsi rammolliti e afflosciati viste le basse temperature alle quali la pianta è stata sottoposta.
Ulteriore danno rispetto al freddo subito è la presenza di vistose spaccature causate dall’improvvisa successione di temperature che hanno consentito ai tessuti di espandersi e contrarsi in poche ore.
I germogli che faticano ad aprirsi, seccano ancor prima di schiudersi, possono testimoniare quanto il ciclamino sia stato colpito dal gelo più crudele e improvviso.
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Puoi prevenire così
Innanzitutto, sappi che i giusti nutrienti possono proteggere le piante da sbalzi termici importanti o temperature alle quali non sono abituate anche se per il ciclamino diremmo il contrario.
Fornendo i giusti nutrienti, il ciclamino potrà far fronte a temperature più basse. Il potassio rende tenace la pianta rispetto alle basse temperature che si troverà ad affrontare proprio a ridosso della fioritura, oltre che resistere agli attacchi di eventuali parassiti.
Raduna i tuoi ciclamini quando le temperature cominciano a scendere al di sotto dei 10 gradi e di notte coprili con un telo in plastica per evitare che una gelata possa danneggiarli irreversibilmente.
Provvedi anche a spostarli da esposizioni costanti alla pioggia o dal vento gelido riparandoli a ridosso di un muro o tenendoli in un ambiente che possa mantenere una temperatura costante tra i 15 ed i 18 gradi.
Puoi curare così
A cosa avvenuta puoi solo accertati che il peggio sia passato in fatto di temperature e fare una stima dei danni.
Come sta la chioma? In che condizioni riversa? Testa la consistenza del bubo e accertati che non sia molle.
A questo punto puoi potare via le parti malmesse e rammollite, le foglie macchiate e bruciate utilizzando cesoie ben disinfettate.
Non innaffiare se prima non hai controllato la condizione del bulbo e delle radici.
Fai in modo che possano godere di una luce brillante ma di graduale intensità, senza che un raggio diretto di sole possa cambiare nuovamente e in modo repentino le temperature che la pianta percepisce.