Come creare per la felce un ambiente umido anche in inverno

Una pianta che non disdegna certo gli ambienti domestici… purché ci sia la giusta umidità: parliamo della felce.

Questa pianta è tra le più diffuse tra quelle decorative, merito della sua immensa versatilità e facilità di coltivazione. La si coltiva spesso all’esterno, anche se nei mesi invernali è più opportuno tenerla in casa.

Per anni ne ho coltivate varie, avendo solo qualche problema ogni tanto relativo proprio all’umidità dell’ambiente. Un problema maggiormente presente nei mesi invernali.

Ti spiego come ho fatto per creare un ambiente umido anche in inverno.

Preparare un sottovaso adatto

Un metodo molto pratico (e utilizzato anche dai principianti) per aumentare l’umidità percepita dalle felci è metterle su di un sottovaso con ciottoli e acqua.

Basta semplicemente mettere dei ciottoli in un sottovaso e aggiungere acqua fino a un livello appena sotto la superficie dei ciottoli.

In realtà, l’acqua deve essere davvero poca: insomma, non dobbiamo creare una pozzanghera ma solo inumidire i ciottoli. Il rischio è quello di fare entrare in contatto le radici con l’acqua aumentando così il rischio del loro marciume.

Aggiungendo solo poca acqua si crea un microclima umido intorno alla pianta, migliorando l’umidità nell’ambiente.

Al posto dei ciottoli, si possono usare anche sfere di argilla espansa.

Spostare la pianta

Sicuramente il metodo più semplice e che porta via meno tempo e impegno è quello di posizionare la pianta in una stanza più umida delle altre.

Tra gli ambienti domestici, la stanza generalmente più umida è il bagno. Non a caso, è in questa stanza che spesso, sui siti di giardinaggio, viene consigliato di tenere alcune piante amanti dell’umidità come ad esempio l’orchidea.

Oltre all’umidità, però, è bene assicurarsi che in quest’ambiente siano rispettate anche le altre condizioni di coltivazione utili al benessere di questa pianta, tra cui la luce solare indiretta.

Nebulizzare le foglie

Un buon modo per aumentare l’umidità percepita dalla felce consiste nel nebulizzare con acqua le fronde della pianta.

Basta utilizzare acqua a temperatura ambiente, mettendola in uno spruzzino e vaporizzandola sulle foglie senza, però, esagerare.

L’ideale è farlo al mattino, così da evitare che l’acqua eventualmente si accumuli e ristagni nel corso delle più fredde ore notturne.

Usare un umidificatore

Se, usando i mezzi che abbiamo appena visto, la felce continua ad avere problemi legati all’esposizione all’umidità, è possibile utilizzare un umidificatore.

In commercio ormai ne esistono tanti, anche di piccole dimensioni e di costo modesto. Fondamentale, però, è non esagerare nel loro utilizzo.

Occorre comunque far sì che la felce si mantenga a una certa distanza dall’umidificatore e che l’umidità totale della stanza si mantenga costantemente tra il 55 e il 65% così che la pianta possa mantenere le sue fronde sane anche in inverno!


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".