Il suo fascino esotico incanta tutti gli amanti delle piante: è l’orchidea, famosa per i suoi fiori dalla forma inconfondibile.
Di origini tropicali, l’orchidea è diventata una delle piante ornamentali più diffuse e amate, nonostante non sia proprio facilissimo coltivarla.
In molti restano incuriositi dallo sviluppo da parte di questa pianta di radici aeree, ossia radici che crescono fuori dal terriccio in cui solitamente teniamo l’orchidea.
Queste radici possono essere antiestetiche ma sono funzionali ad assorbire l’umidità dall’aria e a mantenere in salute la pianta.
É possibile usare una radice aerea per moltiplicare la nostra orchidea? Scopriamolo insieme.
Riproduzione per radice aerea
La riproduzione per radice aerea è teoricamente possibile, ma molto difficile e non sempre il procedimento va a buon fine.
Molte sono le variabili in gioco e il consiglio è quello di affidarsi a una modalità di propagazione diversa.
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Quali specie riprodurre
Innanzitutto, questa tecnica si addice maggiormente alle seguenti specie di orchidea:
- Cymbidium
- Cattleya
- Papiopedilum
Procedimento
Partire da una radice aerea per moltiplicare la vostra orchidea richiede una serie di passaggi da seguire con attenzione.
Innanzitutto dovete tagliare la radice aerea, ma non da sola: nella potatura dovete includere una parte dello stelo cui la radice è legata.
Tagliate con cesoie ben sterilizzate una parte dello stelo con la radice aerea. Poi, lasciate asciugare la ferita per almeno 24 ore.
A questo punto, dovete interrare la radice aerea, tenendo ovviamente fuori dal terriccio lo stelo.
Fondamentale è scegliere un terriccio composto da un’alta percentuale di corteccia e sabbia: in questo modo il terreno non opprimerà troppo la radice impedendole di respirare.
Attenzione: spesso la radice aerea non è abituata a stare nel terreno: di solito è soggetta a esigenze e diverse necessità di cura. Per questo, potrebbe avere difficoltà nell’adattamento.
Cura della nuova pianta
Dopo aver messo in vaso la nuova piantina, collocatela in un punto caldo, con una temperatura media di 22-23 °C, e luminoso, ma non alla luce diretta del sole.
Tenete il terriccio umido e vedrete che, nel corso delle settimane, la piantina dovrebbe crescere assumendo l’aspetto di una vera e propria nuova orchidea.
Riproduzione per keiki
Un altro metodo di riproduzione, molto più efficace, è quello per keiki.
Questo metodo è adatto alla phalaenopsis, ossia la specie più comune di orchidea, ed ha un tasso di successo notevolmente superiore.
I keiki sono piccole “piante figlie” che crescono da un nodo dello stelo o dal colletto: questi hanno piccole foglioline e un piccolo apparato radicale.
Taglio dei keiki
I keiki pronti per essere staccati quando hanno radici lunghe almeno 2-5 cm e almeno due foglioline.
Per staccarli dalla pianta madre, utilizzate delle cesoie pulite e mantenete circa 2 cm sopra e sotto il nodo.
Poi, cospargete la parte tagliata con la cannella, sostanza dai mille usi in giardino, che ha efficacia fungicida e ridurrà il rischio di infezioni.
N.B: a volte, la formazione di un keiki dipende dal fatto che la pianta madre è in uno stato di sofferenza e tende a preservarsi con la creazione di questa piantina in miniatura. Verificate sempre lo stato di salute della pianta principale.
Rinvaso
I keiki vanno poi rinvasati.
Preparate un vasetto pieno di corteccia fresca e metteteci dentro il keiki piegando delicatamente le sue radici verso il basso.
Di norma, i keiki hanno bisogno di un alto tasso di umidità e meno luce rispetto a un’orchidea matura: tenete il vaso in casa, preferibilmente in un luogo umido come il bagno, e in un luogo dove ci sia luce solare indiretta.
Nell’arco delle settimane, vedrai il keiki crescere fino a diventare una vera e propria nuova orchidea.
Attenzione: perché il keiki diventi pienamente maturo e fiorisca, a volte sono necessari fino a 2-3 anni.