L’utilizzo del bicarbonato per le nostre orchidee è un rimedio non noto a tutti ma potrebbe rivelarsi un valido alleato per la cura di questa pianta.
Si tratta infatti di un rimedio valido contro le infezioni fungine che colpiscono le foglie dell’orchidea.
Vediamo insieme in che modo utilizzare il bicarbonato quando la nostra orchidea è colpita da una malattia fungina.
COSA SCOPRIRAI
Quale bicarbonato usare
Puoi utilizzare il bicarbonato di sodio, definito un corroborante, capace di potenziare le difese naturali dei vegetali. Puoi trovarlo molto facilmente in qualsiasi tipo di supermercato ed utilizzarlo in soluzione acquosa per creare un rimedio da contatto.
In alternativa c’è il bicarbonato di potassio, classificato come un fitofarmaco, utilizzato comunemente in agricoltura per curare o prevenire infezioni sui vegetali causate da organismi nocivi quali funghi.
Nello specifico, entrambi i tipi di bicarbonato riescono a combattere le infezioni fungine poiché agiscono sul pH, innalzandolo e creando delle condizioni inospitali per la proliferazione del micelio dei funghi, non facendoli riprodurre e propagare.
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L’orchidea, in virtù delle esigenze di natura tropicale di cui si fa portatrice, dunque temperature miti e umidità, espone il suo fogliame a tipiche malattie fungine che ben prosperano in condizioni simili.
Si tratta di infezioni comuni ma tignose, non facili da debellare quando prosperano sul fogliame della nostra bella orchidea.
Oidio
Se le foglie sono ricoperte da una patina bianca, come fosse uno strato polveroso, potrebbe esser un’infestazione fungina detta oidio, conosciuto anche come mal bianco.
L’oidio prospera in condizioni di alta temperatura e umidità, una condizione che potrebbe riguardare l’orchidea se tenuta in casa, sottoposto a temperature calde soprattutto nei mesi invernali ed a frequenti nebulizzazioni sul fogliame per incrementare l’umidità.
Botrite
La muffa grigia o Botrite è un fungo che colpisce le piante soggette ad alta umidità.
È un’infezione silenziosa che sulle foglie giovani si presenta con grandi macchie marroni. Sui fiori invece piccole macchie rotonde si sviluppano sui petali senza nessun segno visibile.
Sulle varietà a fiori bianchi o molto scuri queste macchie sono praticamente invisibili.
Le macchie si circondano di un alone colorato e poi marciscono, portando a marciume l’intero fiore.
I fattori che permettono la diffusione riguardano lesioni dovute ad altre malattie, foglie secche, o avvizzite.
La presenza di una pellicola d’acqua sulle foglie e la luce insufficiente aumentano l’aderenza degli organi malati ai tessuti sani, da cui deriva una diffusione potenzialmente maggiore.
Il fungo si moltiplica attivamente e fruttifica creando spore riconoscibili per il loro aspetto di polvere grigia.
Anche un’eccessiva alimentazione in azoto o un nutrimento squilibrato attraverso le concimazioni favoriscono la presenza del fungo. L’infezione è stimolata dalla diminuzione dei nutrimenti nelle foglie.
Ticchiolatura
Se ti ritrovi con piccole macchie dal colore nero o arrugginito, quasi come fossero piccoli segni di bruciatura, allora potrebbe trattarsi di ticchiolatura.
Tra le più pericolose, questa malattia fungina è causata da spore che possono portare anche alla morte della pianta se non adeguatamente trattate.
Le foglie esauste e completamente ricoperte di macchie cominciano a cadere le pianta resta spoglia. Col passare del tempo, anche i rami cominceranno ad avvizzire fino a seccare.
Il trattamento
L’utilizzo del bicarbonato, di qualsiasi natura esso sia, è di tipo preventivo. La sua azione aiuta a proteggere la chioma dell’orchidea o interviene con risultati soddisfacenti per infezioni precoci.
La sua azione ha poca efficacia con una chioma fortemente compromessa per la quale si consiglia sempre l’utilizzo di un fungicida da contatto.
Le dosi
Se vogliamo utilizzare il bicarbonato di sodio, comunemente presente nelle nostre cucine e nelle nostre case, occorre diluirne in 1l di acqua circa 10 grammi.
In questo caso è sempre bene rispettare le dosi poiché l’innalzamento del pH potrebbe sicuro rendere inospitale la proliferazione della malattia fungina, ma anche danneggiare lo strato più superficiale della foglia della nostra orchidea oggetto del trattamento.
A differenza del bicarbonato di sodio, quello di potassio, essendo un fitofarmaco, riporta le dosi consigliate sull’etichetta del prodotto che vanno rigorosamente rispettate.
Quando effettuare il trattamento
Se ti stai chiedendo quale sia il momento migliore della giornata per utilizzare il bicarbonato sulla chioma dell’orchidea la risposta è semplice: sempre nelle ore più fresche della giornata.
Durante questo tipo di trattamenti l’orchidea non dovrà mai essere esposta al sole diretto e mai ad una temperatura che supera i 30 gradi.