Le radici marroncine sono un segnale che ti obbligano un rapido intervento per la tua orchidea phalaenopsis

Quando le radici della Phalaenopsis assumono una colorazione marrone, il più delle volte significa che hanno perso vitalità. Questo fenomeno è legato soprattutto a un eccesso d’acqua, che impedisce l’ossigenazione del bark e porta al deterioramento dei tessuti.

In altre situazioni, la causa può essere una combinazione di substrato vecchio, umidità stagnante o un ambiente poco ventilato.

Nel tempo, osservando molte orchidee nella stessa condizione, è emerso che il primo segnale d’allarme è proprio il cambiamento strutturale: le radici sane restano sode e argentee, mentre quelle compromesse diventano molli, scure e svuotate. Capire questo passaggio permette di intervenire con rapidità e ridare equilibrio alla pianta.

Radici da salvare e quelle da tagliare

La distinzione tra radici sane e danneggiate è essenziale. Le radici vitali si presentano compatte, elastiche e di colore verde o grigio-argento. Quelle da eliminare, invece, appaiono marroni, spugnose, spezzate o fibrose. Basta una leggera pressione con le dita per verificare la consistenza: se la radice si schiaccia o rilascia liquido, non svolge più alcuna funzione.

Nel lavoro quotidiano in giardino, la valutazione delle radici è spesso il primo passo per comprendere il reale stato dell’orchidea. Solo mantenendo un apparato radicale pulito e funzionante si può assicurare alla pianta un recupero veloce e duraturo.

Potatura, disinfezione e pulizia

Una volta individuate le radici compromesse, è necessario intervenire con precisione. Si utilizza un paio di forbici affilate e disinfettate, eliminando tutte le parti ormai secche o marce. È un passaggio delicato ma fondamentale: lasciare una radice deteriorata può favorire la diffusione di funghi.

Dopo la potatura, ogni superficie di taglio va trattata per evitare infezioni. La cannella in polvere, grazie alle sue proprietà antifungine naturali, rappresenta un’ottima soluzione. Applicata in modo leggero, protegge i tessuti freschi e crea una barriera efficace. La fase di pulizia si conclude rimuovendo eventuali residui di bark vecchio rimasti attorno alla base dell’orchidea.

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Rinvaso corretto

Il rinvaso è un momento decisivo, soprattutto quando si deve ricostruire un apparato radicale sano. Si prepara un vaso trasparente, utile per monitorare l’umidità, e un bark nuovo, leggero e ben drenante. È importante evitare materiali che trattengono troppa acqua.

La pianta va posizionata con delicatezza, distribuendo il bark in modo uniforme tra le radici. Nei giorni successivi non si effettuano irrigazioni, permettendo ai tagli di cicatrizzarsi. Con il tempo, una gestione idrica più equilibrata porta alla formazione di nuove radici verdi e vigorose, segno che la pianta sta reagendo positivamente.

Come evitare che le radici diventino di nuovo marroni

La prevenzione è la parte più importante della cura. Una Phalaenopsis mantiene radici sane quando riceve luce intensa ma filtrata, un’annaffiatura calibrata e un ambiente ben ventilato. L’orchidea va bagnata solo quando le radici diventano argentee, segnale che hanno davvero bisogno di assorbire acqua.

Un altro accorgimento utile è sostituire il bark ogni due anni, perché con il tempo tende a degradarsi e trattenere più umidità. Seguendo queste attenzioni, la pianta mantiene un ritmo di crescita regolare e riduce il rischio di ritrovarsi nuovamente con radici scure o danneggiate.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".