Come realizzare il Bark drenante per le Orchidee

Sappiamo tutti che l’orchidea non vuole il classico terriccio ma qualcosa di ben diverso.

I vasi trasparenti infatti sono ricchi di materiali grossolani misti e diversi tra loro.

Ti spiego quali componenti essenziali deve avere un bark per orchidea per essere adatto e drenante.

Componenti del bark

Le  componenti che compongono il substrato dell’orchidea devono un’abbondante circolazione dell’aria e un eccellente drenaggio.

Conoscerne le caratteristiche è essenziale per la sopravvivenza dell’orchidea che in fatto di substrato può essere molto richiedente.

Corteccia

La corteccia è in grado di dissipare l’umidità e assorbirla prevenendo il marciume delle radici. Decomponendosi, offre nutrienti fungendo da ammendante.

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Molti tipi di cortecce inoltre contengono componenti antisettiche e antibatteriche.

La sua consistenza grossolana aiuta a rendere il substrato dell’orchidea ben arieggiato e dà la possibilità alle radici di attaccarvisi senza restare perennemente umido.

In linea generale il tipo di corteccia maggiormente indicato per le orchidee è quella delle conifere.

  • Pino: Si tratta di materiale facile da trovar ed economico, ricco di sostanze nutritive che fornisce all’orchidea decomponendosi in un tempo non eccessivamente prolungato. Contiene pochissima resina;
  • Abete rosso: potrebbe essere una valida alternativa vista la rapidità della decomposizione e l’alta concentrazione di materiale nutritivo che può offrire all’orchidea decomponendosi, ma contiene molte resina e va sostituita di frequente;
  • Quercia: contiene una grande quantità di sostanze nutritive. Ma è molto dura, si sfalda con difficoltà sarebbe bene acquistarla già ridotta in pezzi;
  • La corteccia utilizzata deve avere poca resina per non attirare agenti patogeni e larve pronte a nutrirsene.
  • Mai utilizzare una corteccia marcia o di piante indotte a marciume o non ci vuole nulla a far diffondere muffe o parassitosi su tutto l’apparato radicale.

Fibra di cocco

Ricavata dal guscio delle noci di cocco, attraverso un processo che ne permette la separazione e il riutilizzo, la fibra di cocco è un materiale molto usato per le piante, ideale per quei mix al quale conferire grande porosità ed elevata capacità drenante.

La sua natura sterile e organica conferisce al terriccio elementi nutritivi senza incorrere nella putrefazione.

La sua particolare caratteristica filamentosa impedisce al terriccio di compattarsi, permettendo alle radici di essere ben areate, ma solo se mescolata ad altre componenti.

Sfagno

Lo sfagno ha una capacità di ritenzione idrica fuori dal comune.

Si tratta di una specie di muschio che supporta l’orchidea in un ambiente dallo scarso valore nutritivo fornendo l’umidità necessaria.

In commercio lo sfagno è disponibile in diverse qualità, chiamate gradi. Più lungo è il filomeglio potrà avvolgere ogni singola radice dell’orchidea. Inoltre, più denso è il filamento, più acqua assorbirà.

Argilla espansa

L’argilla espansa è il materiale grossolano per eccellenza, in grado di trattenere l’umidità e favorire il drenaggio d’acqua.

Garantisce la protezione dagli sbalzi termici spesso causati dall’ambiente o da un errata esposizione, creando un microclima stabile.

Una buona composizione

Considera anche le dimensioni, l’età e il tipo di crescita della tua orchidea.

Generalmente le orchidee più giovani gradiscono materiale più fine, a differenza di quelle più grandi che favoriscono una miscela più grossolana.

Mescola a 2 parti di corteccia di pino 1 parte di sfagno, 1 parte di fibra di cocco e 1 parte di lapilli.

Serviti dell’argilla espansa per riempire solo il fondo del vaso al quale avrai precedentemente fatto dei fori su ogni parte per incrementare la circolazione dell’aria.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.