Il Pothos sembra strano dopo il rinvaso per questi motivi a cui non hai pensato

Il Pothos (Epipremnum aureum), anche comunemente noto come edera del diavolo, cresce con facilità ed ha un fogliame abbondante e resistente.

Queste caratteristiche hanno reso questa pianta una delle più popolari da coltivare, in particolare per i principianti.

Tuttavia, sappiamo tutti che nessuna pianta è invincibile. Il Pothos non fa eccezione, e se hai recentemente rinvasato il tuo Pothos preferito e hai scoperto che ora inizia ad avere qualche problema, potrebbero esserci una serie di motivi.

Vediamo insieme perché il tuo Pothos soffre dopo il rinvaso.

Quando rinvasare

Un Pothos dovrebbe essere rinvasato circa ogni 12-18 mesi se l’esemplare è piccolo e ogni 18-24 mesi se la pianta è adulta.

Tuttavia, il processo di rinvaso dovrebbe essere completato con attenzione per evitare che la pianta si danneggi, riceva le cure sbagliate o la si sottoponga a condizioni di crescita non ideali.

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Sebbene siano piuttosto resistenti, richiedono condizioni ideali di terreno e invasatura quando vengono trasferiti in un vaso diverso.

Innaffiature irregolari o eccessive

L’irrigazione eccessiva dopo il rinvaso è un errore comune che viene spesso commesso perché si è preoccupati che la pianta non riceva abbastanza attenzioni.

Le foglie assumeranno un colore giallo, avranno un aspetto malaticcio.

Subito dopo aver messo a dimora la pianta, è sufficiente un’innaffiatura moderata. Questo perché il terriccio che spesso compriamo già miscelato, contenuto in appositi bustoni in plastica, racchiude già una percentuale di umidità.

Prima di innaffiarla nuovamente assicurati che il terriccio sia asciutto col metodo del dito indice, e capirai se ha bisogno nuovamente di acqua o no.

Danni alle radici e marciume radicale

Quando ci accingiamo a rinvasare il Pothos, dobbiamo sempre prestare la massima attenzione all’apparato radicale.

Se nel cambiare il vaso o il terriccio spezziamo qualche radice o ammassiamo troppo il terreno, facendovi sopra pressione con le mani, potremmo danneggiare le radici.

Scrolla delicatamente il terriccio più esterno e dai un’occhiata alle radici. Se ne vedi qualcuna marrone o nera, vuol dire che è marcia.

Con delle forbici ben disinfettate taglia le radici marce, prima che il marciume possa diffondersi a tutto l’apparato radicale.

Potare le radici

Va bene potare alcune radici e scrollarle per farle allargare nella nuova dimora, ma cerca di non eccedere con la potatura.

Non c‘è bisogno di potare troppo l’apparato radicale, anche perché in questo modo finirai per danneggiare seriamente il tuo Pothos.

Se ti accingi a potarle, devi assolutamente usare un coltello o delle forbici che siano ben disinfettate. Potresti correre il rischio di infettarle e che la pianta si ammali.

Il vaso è troppo grande

La scelta del vaso va fatta in modo accurato. Non basta perderne uno che sia solamente più grande. Bisogna fare attenzione soprattutto a quanto debba essere più grande.

Scegli un vaso che abbia una grandezza, sia di profondità che di diametro, tra i 5 e i 10 cm più grande dell’apparato radicale, non di più.

Un vaso troppo grande richiede una maggiore quantità di terriccio che faticherà ad asciugarsi lì dove non arriva l’apparato radicale. Un terriccio costantemente zuppo provocherà marciume radicale.

Infestazione da insetti o vermi

Se hai appena rinvasato la tua pianta e noti un fogliame con macchie o ingiallito subito dopo, potresti aver utilizzato del terriccio infetto.

Assicurati che il terriccio sia libero da vermi che potrebbero danneggiare e divorare le radici del tuo Pothos o da insetti che potrebbero fare altrettanto.

Dopo il rinvaso utilizza un buon macerato di ortica per disinfettare in modo preventivo terriccio e radici.

Scegli il terriccio giusto

Il terriccio è l’elemento principale da cui il tuo Pothos assorbe le sostanze nutritive. Per questo va scelto accuratamente.

Assicurati che sia di buona qualità, composto da torba e humus e una buona percentuale di perlite.

La perlite è essenziale per garantire un terriccio drenato e ben areato. Un terriccio troppo compatto potrebbe danneggiare seriamente l’apparato radicale.


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Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.