Una pianta, un significato: il Natale. Non è un caso che la Euphorbia Pulcherrima sia maggiormente conosciuta col nome di Stella di Natale piuttosto che col suo nome botanico.
Associata indissolubilmente alle feste, questa pianta riesce a rendere ogni ambiente festoso e regala un po’ dello spirito natalizio a chiunque si soffermi a osservare le sue bellissime bratte rosse o color crema.
Ma c’è un modo per far vivere la Stella di Natale anche dopo le feste senza che questa vada incontro all’appassimento? Ti sveliamo i migliori trucchi dei vivaisti!
Potatura di salvataggio
Il primo trucco dei vivaisti consiste nel togliere quelle parti della pianta che sono appassite o si sono seccate attraverso la cosiddetta potatura di salvataggio.
Prendi delle cesoie e, dopo averle pulite con cura, taglia le foglie e le bratte ormai secche e che, nel corso delle festività, non si sono staccate da sole.
In questo modo, eviterai che le parti appassite della pianta favoriscano il proliferare di funghi e malattie che possono, in breve, estendersi al resto della pianta.
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Se durante le feste di Natale hai tenuto la tua Stella di Natale in un posto non proprio adatto alle sue esigenze, ma funzionale a mostrarla ai tuoi ospiti o vicini, il momento di tenerla nel posto giusto non può più essere rimandato: tienila a un bel tepore curativo.
Scegli un posto dove le temperature non siano mai inferiori ai 13-15 °C e, preferibilmente, si aggirino intorno ai 18-20 °C. A questo tepore, la pianta dovrebbe tornare a riprendersi rispetto allo stress subito, durerà più a lungo e anche la fioritura stessa potrebbe tornare.
L’ideale, ovviamente, è non tenerla all’esterno almeno fino a quando non arriverà la primavera.
“Sonno” nello sgabuzzino
Se non conosci il metodo dello sgabuzzino, è forse il momento di approfondire questa espressione.
Solitamente, infatti, per far rifiorire una Stella di Natale dello scorso anno, si utilizza questo metodo che, però, può essere usato anche per favorire la salute e la longevità di questa pianta.
Consiste, di fatto, nel tenere la pianta in un luogo completamente buio (come, appunto, uno sgabuzzino) per almeno 13 ore. Il tempo di un vero e proprio lungo sonno notturno.
Dopodiché, la pianta può essere tenuta alla luce solare indiretta.
Questa alternanza ricrea vagamente l’habitat originario della Stella di Natale e, di conseguenza, è per questa pianta un vero e proprio toccasana.
Ciclo di cura
Come molte altre piante, la Stella di Natale segue un ciclo vegetativo. Il trucco principale dei vivaisti consiste proprio nel rispettare le esigenze naturali delle sue diverse fasi.
Nel corso dell’inverno, innaffia sempre con molta moderazione e, come abbiamo già detto, tieni la pianta in un luogo tiepido.
In primavera, spostala in un posto leggermente più luminoso (non è più necessario darle 13 ore di buio), potala a 15 cm dalla superficie del terreno e ricorda che la perdita di bratte e spesso foglie, in questa fase, è normale.
In estate, evitale il caldo asfissiante, innaffia con più frequenza e proteggila dal sole diretto.
In autunno, inizia di nuovo a prendertene cura come l’anno precedente e segui con attenzione il consiglio della giusta alternanza luce-buio.