Il segreto di una Potatura perfetta per l’Orchidea è farla al momento giusto. Ti dico io quando

Anche l’orchidea sfiorisce prima o poi e la potature dello stelo fiorifero va effettuata in modo corretto.

Questo l’ho imparato a mie spese quando, con tagli inappropriati ho compromesso le successive fioriture in modo permanente.

Ho imparato a farlo in due modi diversi, ciascuno dei quali ha uno specifico vantaggio.

Ti spiego come poto lo stelo fiorifero dell’orchidea senza commettere errori,

Taglio seguendo il decorso naturale dello stelo

La prima modalità di cui ti parlo è anche quella che preferisco e riguarda la possibilità di seguire quello che accade allo stelo dopo che è sfiorito.

Lo stelo sfiorito ad un certo punto, partendo dall’apice, comincerà ad ingiallire.

L’ingiallimento ad un certo punto si ferma senza proseguire verso il colletto dell’orchidea e quindi quello sarà il punto esatto e il momento giusto per il taglio. In questo caso poto unicamente la parte ingiallita dello stelo, lì dove finisce la parte secca e comincia quella ancora viva.

Sono sempre felice di aiutarti ad avere finalmente il "Pollice Verde". Se vuoi ricevere i miei consigli posso inviarteli ogni giorno direttamente su WHATSAPP! Contattami qui e salva il mio numero in rubrica! Ti aspetto!

Oppure puoi entrare nel nostro Gruppo Facebook dove puoi spiegarmi il TUO dubbio su fiori e piante... e non dimenticare di mettere una foto della tua pianta così capisco subito il problema! Ti Aspetto!

In questo modo non attuo una potatura sulla parte viva della pianta e quindi non stresso provoco alcuno stress all’orchidea. La potatura è comunque un’operazione che richiede alla pianta guarigione, vista a ferita per il taglio.

La diretta conseguenza di questa scelta sarà quella di avere steli fioriferi abbondanti, e per ogni stelo diversi fiori, ma i fiori potrebbero essere più piccoli.

La presenza di una fioritura abbondante su più steli comporta l’utilizzo di molte energie e questo potrebbe ridurre la dimensione del singolo fiore.

Taglio scegliendo una tempistica adeguata

La seconda modalità di taglio invece prevede di tagliare l’intero stelo in modo arbitrario appena dopo il periodo di fioritura e caduta dei fiori, aspettando almeno 20 giorni.

La prima cosa da fare è munirsi di cesoie ben affilate, ma soprattutto adeguatamente disinfettate.

Pratico il taglio contando almeno due nodi fogliari. Il taglio deve essere netto secco, senza sfilacciare lo stelo.

Taglio in obliquo così che, qualora avessi bisogno di nebulizzare per accrescere l’umidità, l’acqua possa sgrondare e non resti sul taglio, rischiando di farlo marcire e creare infezioni alla pianta intera.

In questo modo, i nuovi steli saranno ridotti ma i fiori decisamente naturali e più grandi. Dovendo nutrire una fioritura ridotta, l’orchidea sarà in grado di promuovere la nascita di fiori belli grossi.

Inoltre, se l’orchidea riceve luce da un solo lato e quindi la vegetazione si sbilancia verso la luce, non c’è pericolo che lo stelo si spezzi o che il vaso si capovolga.

Potrai dirigere e condizionare la crescita dello stelo legandolo ad un piccolo paletto conficcato nel substrato.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.