Una caduta dei petali in cima agli steli fioriferi del ciclamino è un sintono molto evidente di qualcosa di dannoso che è accaduto o che sta ancora accadendo alla pianta.
Occorre essere capaci di riconoscere il tipo di danno per intervenire in modo corretto.
Vediamo insieme come mai il ciclamino comincia a perdere i suoi fiori sgargianti e come intervenire.
COSA SCOPRIRAI
La fioritura non riesce a reggere il freddo
Non sottovalutare il fatto che possa trattarsi di una temperatura troppo bassa a mettere a dura prova i fiori del ciclamino e stremarli fino perdere i petali.
È un mito da sfatare quello per cui si crede che il ciclamino sia una pianta che ami il freddo pungente e che prosperi proprio col freddo più rigido. In realtà il ciclamino non ama il freddo, o quantomeno non sta affatto bene con le temperature più rigide.
La pianta deve necessariamente concentrare le sue energie per sopravvivere e lascia cadere i petali dei suoi fiori e poi le foglie. È un falso mito quello che dice che i ciclamini amano il freddo rigido. In realtà già sotto i 10 gradi il ciclamino è in sofferenza.
Attenzione agli sbalzi termici nel tentativo di ripararli da temperature che vanno al di sotto dei 10 gradi, poiché anche quelli possono essere dannosi.
Il bulbo è malato
Tutto ha a che fare con eventuali lesioni che il bulbo può avere sulla sua superficie.
Queste lesioni possono essere causate da un brusco rinvaso che nei giorni seguenti vengono contaminate.
Il genere Erwinia identifica una famiglia di batteri che possono attaccare le piante bulbose, tra cui anche il ciclamino.
Il risultato fonale consiste nel marciume del bulbo ma per giungere a questo ci sono una serie di segnali che puoi tener ben presente nell’osservazione del tuo ciclamino.
Il batterio si trova sia nel terreno che nei detriti vegetali presenti sulla superficie, detriti che provengono a loro volta da piante altrettanto infette.
Quando un bulbo è ormai finito i batteri vengono rilasciati a migliaia nel terriccio, nell’acqua ed in ogni altra cosa a contatto.
Quando si tratta di queste malattie appartenenti al genere Erwinia non esiste alcun tipo di trattamento da attuare per la cura.
L’unica nostra arma è la prevenzione, cioè, evitare tutte quei fattori che possono contribuire all’infezione e allo sviluppo della malattia.
Questo anche perché si tratta spesso di una conseguenza dovuta ad un errore di coltivazione come le variazioni di temperatura, un’invasatura troppo profonda o una concimazione eccessivamente azotata.
Non aveva un terriccio abbastanza nutriente
Nella cura di un ciclamino non deve mai mancare un nutrimento adeguato se vuoi consentirgli di sostenere le sue belle fioriture.
Utilizzo una buona miscela di fertilizzante ricco di potassio, utilizzando bucce di banana.
Il potassio è proprio l’elemento nutritivo che ha cura dei fiori e dal risveglio in poi è bene sostenerlo con una buona dose di nutrienti.
Ha subito dei danni dalla pioggia
Il ciclamino anche se sta bene all’esterno, va tenuto sotto controllo soprattutto se esposto alle intemperie.
La totale assenza di foglie e fiori potrebbe essere un ulteriore segnale di radici marce nel vaso.
Se vi sono parassiti come lumache rosse, queste prosperano nell’umidità e depongono le uova proprio nel terriccio umido.
Anche alcuni insetti saltellanti, tipici dei terricci ammuffiti possono segnalare la presenza di un eccessivo tasso di umidità e quindi di marciume.
Tira fuori dal vaso l’apparato radicale e pota le radici che trovi scure e maleodoranti. Ripulisci l’apparato radicale di tutte le radici marce, utilizzando cesoie ben disinfettate.
Spruzza l’apparato radicale con un prodotto fungicida. Tanta umidità e il marciume potrebbero aver causato un’infezione fungina, o viceversa ed è bene prevenire.
Lascia il ciclamino fuori dal vaso per almeno un giorno, così che l’apparato radicale rimasto posta asciugare per bene.
Rinvasa il ciclamino facendo attenzione a disporre l’argilla espansa sul fondo, e senza pressare il terriccio sulle radici.
Non innaffiare immediatamente dopo il rinvaso ma aspetta almeno un paio di giorni.