Quanto incide l’umidità nella coltivazione delle piante grasse?

Invincibili? Non proprio! Anche le piante grasse, che notoriamente hanno una grande resistenza, possono andare incontro ad alcuni imprevisti.

Sì, perché, sebbene si siano adattate a vivere in ambienti anche molto secchi, un’umidità troppo alta o troppo bassa può compromettere la loro crescita. L’umidità è un elemento fondamentale che spesso viene sottovalutato, ma influisce fortemente sullo stato di salute delle piante grasse.

Insomma, se sei un principiante nel mondo del giardinaggio, vedremo insieme tutto ciò che occorre sapere per riuscire a mantenere in salute le piante grasse anche sotto il profilo della gestione dell’umidità.

Il tasso di umidità ideale

Iniziamo subito col dire che le esigenze di umidità cambiano molto da pianta a pianta. Insomma, bisogna sempre tener conto della specie e varietà specifica della singola pianta.

Se l’umidità è troppo alta, le piante possono soffrire di marciume radicale, funghi e malattie, in quanto l’acqua in eccesso nelle radici e nelle foglie non evapora correttamente.

Invece, un’umidità troppo bassa può portare a disidratazione, nonostante le piante grasse possiedano riserve d’acqua nelle loro foglie.

I sintomi

Per quanto riguarda l’umidità bassa, uno dei principali sintomi è quello relativo alle foglie più sottili e secche, spesso anche ingiallite.

Invece, l’umidità alta porta le foglie ad apparire più gonfie e marroni. Spesso, in questi casi, può esserci un inizio di marciume nella parte radicale della pianta.

Altri sintomi generici di problemi legati all’umidità possono essere la caduta delle foglie o il suo appassimento totale.

ll controllo dell’umidità

Tenere sotto controllo l’umidità dell’aria, però, non è difficile come si pensa!

Soprattutto in casa, farlo diventa abbastanza semplice. L’umidità ideale per le piante grasse dovrebbe aggirarsi tra il 30% e il 50%, ma dipende anche dalle specifiche esigenze della specie che coltivi: attraverso alcuni strumenti, spesso anche molto economici, è possibile misurare l’umidità dell’aria e capire se questa rispetta le esigenze delle nostre piante grasse.

Se l’umidità è troppo alta, evita di posizionare le piante grasse in zone troppo umide della casa, come il bagno o in prossimità di fonti di vapore. Inoltre, è sempre importante aprire spesso le finestre per consentire un buon ricambio dell’aria.

Se invece l’umidità è troppo bassa, specialmente durante i mesi invernali, puoi utilizzare un umidificatore o semplicemente spruzzare leggermente le foglie con acqua. In questo modo aumenterai l’umidità superficiale delle piante. Ovviamente, non bisogna mai esagerare o rischiamo di aumentare troppo il tasso di umidità.

E se le piante grasse sono in giardino?

All’aperto tenere sotto controllo il tasso di umidità è ovviamente più complicato, ma non impossibile.

In questi casi, è importantissimo tenere sotto controllo il drenaggio delle piante: quando il terreno trattiene troppo l’acqua, infatti, il tasso di umidità è troppo alto.

Utilizzare terreni sabbiosi o a base di ghiaia o argilla espansa può migliorare notevolmente il drenaggio.

Nel caso opposto, se la pianta ha bisogno di maggior umidità, è possibile pacciamare il terreno. Una buona copertura con pietre o corteccia aiuta a mantenere l’umidità equilibrata nel terreno.


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Gianluca Grimaldi
Gianluca Grimaldi
Da sempre sono appassionato di fiori e piante, di giardinaggio e di tutto quello che è "verde". Credo che la parola "ecologia" sia sinonimo della parola "futuro".