Quando una Cycas inizia a ingiallire al centro, con le foglie più interne che diventano molli, giallastre o si accartocciano, la prima reazione è pensare a una carenza di nutrienti o troppa acqua.
In realtà, nella maggior parte dei casi, la causa è molto più meccanica e diretta: si tratta di un problema legato al cuore della pianta, dove le nuove foglie stanno per formarsi e qualcosa ne sta ostacolando la crescita.
La Cycas cresce in modo concentrico, producendo ogni anno un nuovo anello di foglie che si apre dal centro del tronco, chiamato “corona”. Quando le foglie centrali ingialliscono e si seccano, il problema spesso nasce proprio in quel punto, nel cuore.
A volte l’accumulo di vecchie foglie secche, di residui o di muschio intorno al colletto trattiene troppa umidità. L’acqua rimasta intrappolata in quella zona provoca una marcescenza del tessuto centrale, e le prime a cedere sono proprio le foglie nuove in formazione.
In altri casi, l’origine è ancora più subdola: un’infezione fungina o batterica localizzata nel cuore, favorita da tagli mal cicatrizzati o dal ristagno d’acqua dopo un temporale estivo. In questi casi, la pianta sembra sana esternamente, ma il centro inizia a cedere lentamente.
Come intervenire
La prima cosa da fare, se noti foglie centrali gialle o molli, è toccare con le dita la parte centrale della rosetta. Se è umida o spugnosa, è segno che c’è ristagno. Con un movimento delicato, rimuovi le foglie secche o marce, anche se ti sembra di “ferire” la pianta. Meglio togliere subito il tessuto compromesso che lasciare che il marciume avanzi verso il cuore.
Dopo la pulizia, lascia asciugare bene la parte centrale all’aria, evitando di bagnare per alcuni giorni. Se la pianta è in vaso, puoi anche sollevarla leggermente inclinata per favorire lo scolo dell’acqua residua. Se il centro appare molto umido o scuro, si può spolverare la superficie con un po’ di cannella in polvere, che ha un’azione antifungina naturale e aiuta la cicatrizzazione.
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Il terreno e il drenaggio
Un errore comune è guardare solo lo strato superficiale del terreno: può sembrare asciutto, ma sotto la zolla spesso c’è un accumulo di acqua stagnante. Le radici della Cycas sono robuste ma lente a rigenerarsi, e se restano troppo a lungo in un substrato compatto o pesante, l’acqua risale per capillarità e mantiene umido il colletto.
Per evitare che il problema si ripeta, è utile scavare un po’ intorno alla base e verificare se la terra è fresca o bagnata. Se sì, si deve alleggerire il terreno, aggiungendo ghiaia o pomice nella zona inferiore, senza smuovere troppo le radici.
Cosa non fare
Molti, vedendo le foglie gialle, si affrettano a “curare” la pianta con più acqua o concime. È il peggior errore. Se il cuore della Cycas è compromesso, l’acqua accelera il marciume e i fertilizzanti chimici bruciano le radici indebolite. In questa fase, la pianta ha bisogno di asciugare e respirare, non di nutrimento.
Un altro errore frequente è tagliare il centro nel tentativo di pulirlo: il cuore della Cycas non deve mai essere inciso. Meglio limitarsi a rimuovere il secco con le dita o con forbici sottili, mai in profondità.
La ripresa
Dopo aver eliminato le foglie compromesse e asciugato la zona, la pianta può rimanere ferma per settimane, apparentemente immobile. Ma non è un cattivo segno: la Cycas è lentissima nel rigenerarsi. Se la parte centrale non è collassata, con il passare del tempo formerà una nuova corona di foglie, più piccola all’inizio, poi via via più robusta.
Quando questo accade, vuol dire che la pianta ha superato lo stress. Solo a quel punto si potrà tornare a una cura regolare, con innaffiature controllate e leggere.
