Sai cosa fare quando la tua Orchidea fa dei figlioletti?

Accade talvolta, nella cura delle nostre belle orchidee, una cosa singolare, cioè la nascita di una nuova orchidea partendo da uno stelo fiorifero, una sorta di figlioletto.

Si chiamano Keiki, piccole orchidee che nascono lungo gli steli fioriferi, praticamente uguale alla pianta madre. Si tratta a tutti gli effetti un clone della pianta madre.

Ma sai cosa fare quando questo accade? Vediamo insieme in che modo procedere quando la tua orchidea produce Keiki.

Come mai produce keiki?

Ci sono due motivazioni principali sul perché un’orchidea possa produrre keiki e risulta importante conoscerli poiché possono essere in grado di comunicare molto rispetto alla salute della pianta madre.

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Se l’orchidea si trova in condizioni perfette, una luce ideale accompagnata da una miscela perfetta, una temperatura adeguata e irrigazioni regolari potrebbe attivarsi per riprodursi e potersi ingrandire, anche perché la riproduzione asessuata è quella più immediata.

Potrebbe in un secondo caso, ed è quello che va tenuto d’occhio, trattarsi di una condizione di sofferenza, durante la quale l’orchidea non riesce a crescere o fiorire.

È per questo che la sua unica speranza per sopravvivere è clonarsi e fare in modo di trasmettere il suo materiale genetico in una sua copia identica.

In questo caso devi tenere sotto controllo la tua orchidea che sta comunicando in questo modo una situazione di malessere.

Facilita la radicazione così

Poiché il keiki cresce lungo lo stelo e non ha modo di nutrirsi autonomamente, consuma le energie della pianta madre.

Tieni presente che un keiki può raggiungere le dimensioni di un’orchidea normale col tempo. Più cresce e più energie richiede. Questo può cominciare a compromettere la salute di entrambe.

Per questo puoi decidere di velocizzare la crescita delle radici del keiki per poterlo rendere autonomo e separarlo.

Comincia col tagliare sopra l’attaccatura del keiki lo stelo così che non produca fiori.

Serviti di sfagno fresco con cui avvolgere le piccole radici del keiki e nel punto di congiunzione con la madre, e mantienilo umido.

Lo sfagno, utilizzato solitamente proprio per le radici è in grado di avere una buona ritenzione idrica senza mantenersi zuppo, anche solo se bagnato con poche gocce d’acqua.

Ora puoi separarlo e invasarlo

Nel momento in cui le radici hanno raggiunto almeno 5 cm di lunghezza è il momento di staccare il keiki.

In questo modo eviti che lo strato esterno della radice possa diventare più spesso: questo predispone la radice a stare meglio fuori dal vaso come radice aerea. Radici giovani invece riusciranno ad ambientarsi in vaso più facilmente.

Con un taglierino ben affilato e disinfettato puoi tagliar via il keiki dallo stelo.

Lascia che il taglio asciughi almeno per 24 ore prima di invasare la nuova orchidea.

Riempi un vasetto per mini-orchidee, trasparente e forato in più punti anche sul lato con corteccia fine.

Appoggia il keiki nel vasetto senza fare pressione e ricopri con altra corteccia e sfagno, poi con uno spruzzino inumidisci il contenuto del vaso.

Scegli un ambiente umido nel quale tenere la nuova piccola orchidea, inumidisci la corteccia solo quando le giovani radici sono grigiastre e assicurale tanta luce brillante ma indiretta.


Photo Credits:

Le immagini presenti in questo articolo sono di proprietà di Meraki s.r.l.s.

Giuseppe Iozzi
Giuseppe Iozzi
Nato a Napoli. Psicologo, col pollice verde. Ascolto i pazienti per professione, parlo alle piante per passione.