Riempire la casa di piante è un gesto che migliora l’estetica degli ambienti donando una sensazione di benessere.
Tuttavia, molti appassionati di botanica domestica ignorano un aspetto fondamentale: alcune piante, se poste troppo vicine, possono ostacolarsi a vicenda.
Le piante, anche se immobili, comunicano e interagiscono tra loro, spesso in modi invisibili. A volte questa vicinanza genera una competizione silenziosa ma dannosa, che può compromettere la salute o lo sviluppo di una o più specie.
Sapere quali piante sono incompatibili tra loro può fare la differenza. Vediamo quali piante e perché non possono stare vicine.
COSA SCOPRIRAI
Esigenze climatiche incompatibili
Un problema frequente nasce dalla differenza nelle esigenze ambientali. Ci sono piante tropicali che vivono bene in ambienti umidi e poco illuminati, mentre altre preferiscono luce intensa e aria secca.
Mettere una calathea accanto a un cactus, per esempio, significa creare un conflitto: la prima necessita di irrigazioni frequenti e un’atmosfera umida, mentre il secondo rischia di marcire con troppa acqua e predilige ambienti asciutti.
Lo stesso vale per la felce di Boston e l’aloe vera, due piante belle ma profondamente diverse nelle esigenze. L’una ama l’umidità e l’ombra, l’altra vuole sole e poca acqua. Forzarle a condividere lo stesso spazio può significare condannarne almeno una a un lento declino.
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Piante che rilasciano sostanze inibitorie
Alcune piante emettono composti chimici nell’aria o nel terreno che possono danneggiare le vicine. Un esempio noto è il ficus benjamin, che produce sostanze volatili capaci di inibire la crescita di piante più sensibili.
Se viene posto vicino a orchidee o viole africane, queste ultime possono mostrare segni di stress, crescita rallentata o caduta prematura delle foglie.
Anche la dracena marginata, sebbene esteticamente compatibile con molte altre piante, può entrare in conflitto con alcune varietà di piante grasse o succulente, che mal sopportano l’ambiente più umido e ombreggiato richiesto dalla dracena. In spazi ristretti e poco ventilati, questi effetti si intensificano e diventano più evidenti.
Radici invadenti e risorse condivise
Le piante non competono solo per luce e umidità, ma anche per lo spazio nel terreno e per i nutrienti. Alcune specie sviluppano apparati radicali molto estesi e aggressivi.
La monstera deliciosa, per esempio, è nota per le sue radici robuste, capaci di colonizzare rapidamente il vaso e di assorbire grandi quantità di acqua e sali minerali. Se viene collocata accanto a una pianta meno vigorosa, come una peperomia o una maranta, può sottrarle le risorse necessarie, limitandone la crescita.
Anche il pothos, benché meno invasivo, cresce velocemente e tende a sovrastare piante più lente, come la zamioculcas, oscurandole e limitando il loro accesso alla luce.
Differenze nelle cure
Un altro elemento da considerare è la differenza nelle cure necessarie. Alcune piante richiedono nebulizzazioni regolari, altre ne soffrono.
Un esempio classico è quello dell’orchidea phalaenopsis, che va annaffiata con parsimonia e teme i ristagni, accanto a una dieffenbachia, che ha bisogno di più acqua e fertilizzante per mantenersi rigogliosa.
Mantenere entrambe in salute nello stesso spazio può diventare una sfida, perché ogni gesto che favorisce l’una può nuocere all’altra.
Anche la scelta del tipo di acqua può creare problemi: piante come la calathea richiedono acqua non calcarea, mentre altre sono meno sensibili a questo fattore. In caso di convivenza forzata, è facile commettere errori e vedere entrambe le piante soffrire nel tempo.